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Eurozona: inflazione cala a febbraio, ma meno del previsto

Nell’area Euro l’inflazione cala ma meno del previsto nel mese di febbraio. In rallentamento i prezzi dei servizi, mentre su base mensile si registra il maggior rialzo in 10 mesi. Negli USA primi effetti dei dazi sull’ISM manifattura. Questo e altro nella prima K Briefing della settimana.

Cina, manifattura in ripresa a febbraio. Il sondaggio PMI Caixin manifattura è salito nel mese di febbraio a 50,8 punti, sette decimi in più del risultato precedente e oltre le attese. Si tratta della miglior lettura dal novembre scorso e del quinto mese di espansione consecutivo. Crescono ordini e produzione, con le imprese che ritornano ad acquistare per far fronte alle richieste. Un miglioramento che non tocca, per il momento, la componente occupazione ferma in zona contrazione per il sesto mese consecutivo. Sul fronte prezzi il sondaggio registra una crescita per quel che riguarda i prezzi alla produzione, complici i rincari dei metalli, mentre per il terzo mese consecutivo scendono i prezzi di vendita.

Eurozona, inflazione cala ma meno del previsto a febbraio. Nel mese di febbraio l’inflazione dell’area Euro è scesa ancora. La stima preliminare registra una variazione annua del 2,4%, un decimo in meno del mese precedente ed uno in più delle attese. Si tratta del primo rallentamento da agosto scorso, frutto di una riduzione degli aumenti della componente energia e della sensibile riduzione dell’inflazione sui servizi. La componente core scende al 2,6%, un decimo in più delle attese ma minino da gennaio del 2022. Su base mensile si registra il maggior rialzo da 10 mesi a questa parte, con un +0,5% rispetto a gennaio. Si tratta di numeri che non dovrebbero modificare le scelte della BCE per la prossima riunione (giovedì prossimo).

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Stati Uniti, indice ISM manifattura di febbraio. L’indice ISM manifattura rallenta a febbraio, scendendo a 50,3 punti dai 50,9 del mese precedente; sotto le attese del mercato. Il sondaggio rileva il primo effetto “tariffe”, con un aumento dei prezzi che ha causato ritardi nell’inserimento degli ordini, interruzioni delle consegne ai fornitori e impatti sulle scorte di produzione. I nuovi ordini sono scesi ai minimi da marzo 2022, entrando in zona contrazione. Rallentamento anche per la componente produzione, mentre la componente occupazione frena ancora e scivola sotto i 50 punti.

Foto di NoName_13

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