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Eurozona, crescita salari da contrattazione rallenta a fine 2024

Dopo l’impennata del terzo trimestre, la crescita dei salari da contrattazione nell’Eurozona ha rallentato a fine 2024, un segnale positivo per la BCE. Brusca frenata della fiducia dei consumatori statunitensi a febbraio. Questo e altro nella K Briefing di oggi.

Corea del Sud, banca centrale taglia i tassi di interesse. La banca centrale sudcoreana ha tagliato di altri 25 punti base i tassi di interesse, portando il riferimento al 2,75%, minimo dal settembre del 2022. Si tratta della terza riduzione negli ultimi quattro mesi. Considerando la fase di stabilizzazione dell’inflazione, l’istituto centrale ha scelto di intervenire a sostegno dell’economia, con la crescita che rischia di essere ulteriormente indebolita dalle politiche tariffarie statunitensi. Proprio i dazi sono tra le motivazioni che hanno portato la banca centrale a ridurre le stime di crescita per il 2025 all’1,5% dall’1,9% precedente.

Eurozona, crescita salari da contrattazione rallenta a fine 2024. La crescita dei salari da contrattazione si è fermata al 4,21% nell’ultimo trimestre del 2024, in calo rispetto al trimestre precedente, contraddistinto dai forti adeguamenti salariali in Germania. Si tratta di una notizia confortante per la banca centrale, considerando che l’ultimo sondaggio vede le imprese stimare la crescita dei salari al di sotto del 4% per il 2025, ed in ulteriore rallentamento nel 2026.

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Stati Uniti, indice prezzi delle abitazioni Case-Shiller. Su base mensile il prezzo delle abitazioni nelle 20 principali città degli Stati Uniti è sceso per il quinto mese consecutivo, confermando lo stallo dei prezzi nella seconda metà dell’anno scorso. Su base tendenziale, invece, la crescita tocca il 4,5%, un decimo oltre le attese e due in più rispetto a novembre. Si tratta del secondo mese di accelerazione consecutivo, segno di una domanda migliorata rispetto al 2023.

Stati Uniti, fiducia consumatori CB a fine febbraio. L’indice sulla fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dalla Conference Board scivola a 98,3 punti nel mese di febbraio, sette in meno della rilevazione precedente e peggio delle attese. Si tratta del peggior calo mensile dall’agosto del 2021 e del terzo mese di calo consecutivo. La componente relativa alla situazione attuale perde quasi quattro punti, mentre le aspettative crollano di oltre nove punti; ben quattro delle cinque componenti del sondaggio registrano una flessione. Preoccupazioni ed incertezze che rinfocolano l’aspettativa di inflazione. Quella a 12 mesi è vista al 6% dal 5,2% precedente. La percentuale di chi si attende una recessione entro i prossimi 12 mesi sale ai massimi da nove mesi, mentre nelle risposte del campione le parole più ricorrenti sono dazi e commercio internazionale, collegate spesso alla politica.

Foto di günter

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