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In arrivo un ETF per i catastrophe bond

I catastrophe bond stanno emergendo come strumento di supporto nel gestire i danni derivanti da eventi catastrofici, e ora sono pronti a diventare anche un ETF

I catastrophe bond (conosciuti anche come cat bond) sono strumenti finanziari emessi per trasferire il rischio associato a eventi catastrofici (come terremoti, uragani o altre calamità naturali) agli investitori. Questi strumenti vengono utilizzati principalmente da compagnie di assicurazione e riassicurazione, ma anche da stati o altre entità, per ridurre l’esposizione finanziaria a eventi estremi. Riservati per anni ad una platea ristretta di investitori, i cat bond potranno presto entrare nei portafogli retail attraverso gli ETF, con tutte le domande del caso.

La notizia è stata rilanciata pochi giorni fa dall’agenzia Bloomberg. Nel mese di marzo farà il suo ingresso a Wall Street il primo ETF tematico sui catastrophe bond. Per la precisione l’ETF replicherà un portafoglio di 75 cat bond sui 250 attualmente emessi a livello mondiale. Il fondo coprirà rischi che vanno dagli uragani della Florida e i terremoti della California, ai tifoni in Giappone e alle tempeste di vento in Europa. L’obiettivo dichiarato è di raccogliere tra i 10 e i 25 miliardi di dollari.

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Eventi estremi sempre più devastanti stanno destabilizzando il mondo delle riassicurazioni. Per questo motivo è cruciale la ricerca di fonti alternative di capitali da utilizzare per risarcire i danni. Da qui la spinta sui cat bond che, grazie ad un mercato da oltre 50 miliardi di dollari, hanno contribuito a limitare gli esborsi all’indomani di eventi recenti quali gli incendi di Los Angeles o l’uragano Helene.

Il catastrophe bond è un tipo di obbligazione che permette agli emittenti di raccogliere capitale dai mercati finanziari. In cambio, l’emittente offre un rendimento periodico (come un tasso di interesse) agli investitori, ma con un rischio elevato legato alla possibilità di eventi catastrofici. Se si verifica un evento catastrofico specificato nel contratto (il trigger, ad esempio, un uragano con intensità maggiore di una certa soglia o un terremoto con magnitudo superiore a un valore prefissato), il capitale investito (o una parte di esso) può essere perso o riversato all’emittente per coprire le perdite assicurative.

Un rischio molto elevato, quindi, ma ben retribuito. Il Swiss Re Global Cat Bond Index ha registrato una performance del 18% nel 2024 e del 20% nel 2023. Numeri praticamente doppi rispetto agli High Yield. Inoltre, sempre stando ai dati di Swiss Re riportati dall’agenzia Bloomberg, la costruzione di trigger sempre più precisi può limitare di molto le perdite per gli investitori. L’ultima volta che gli investitori di cat bond hanno visto una perdita significativa nei loro rendimenti è stato a settembre 2022, dopo che l’uragano Ian ha devastato la Florida, causando circa 65 miliardi di dollari di perdite assicurate. Le perdite dei cat-bond quell’anno sono state limitate a circa il 2%.

Per loro natura, inoltre, i cat bond sono caratterizzati da una bassisima correlazione con l’andamento di altri asset, rendendoli strumenti idonei per praticare una diversificazione di portafoglio. Non resta che aspettare ancora qualche settimana per capire quale sarà la reazione degli investitori di fronte a questa nuova opportunità di investimento.

Foto di Vitaly Kobzun

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