Giappone, inflazione sale ai massimi da inizio 2023. Nel mese di gennaio l’inflazione giapponese è salita al 4% su base annua, massimo dal gennaio del 2023, terzo mese di accelerazione consecutivo. La componente core sale al +3,2%, un decimo sopra le attese e massimo dal giugno del 2023. Su base mensile la variazione dei prezzi al consumo è stata del +0,5%, un decimo in meno del rilevamento precedente. Con questi numeri sembra molto probabile un nuovo intervento della banca centrale, le tempistiche però rimangono incerte.
Gran Bretagna, vendite al dettaglio migliori delle attese a gennaio. Nel mese di gennaio le vendite al dettaglio in Gran Bretagna sono salite dell’1,6%, ben al di sopra delle attese. Si tratta del primo segno più da agosto scorso e del maggior rialzo da maggio 2024. Le vendite di beni alimentari registrano la maggior crescita dal marzo del 2020, controbilanciando il risultato negativo delle vendite di beni non alimentari. Al netto dei carburanti la crescita mensile sale al 2,5%. Attese battute anche su base annua, con l’incremento rispetto al gennaio 2024 che tocca l’1%. Un segnale di fiducia dei consumatori che è confermato dal sondaggio GfK di febbraio. L’indice sale a -20 punti, con miglioramenti per quel che riguarda le aspettative su reddito e condizione economica generale.
Sondaggi PMI di febbraio, ancora segnali misti per il settore privato. Non sembra esserci un’unica tendenza nei risultati dei sondaggi PMI di febbraio. Nell’area Euro si registrano piccoli progressi per la manifattura, ma rallenta il settore servizi. Vediamo le principali aree economiche.
Giappone. Settore privato in espansione a febbraio. Il PMI composite sale a 51,6 punti, quarto mese di miglioramento consecutivo e massimo da settembre scorso. Settore servizi in accelerazione (miglior risultato a cinque mesi), mentre rallenta il ritmo della fase di contrazione della manifattura. Dopo l’accelerazione di fine 2024 il sondaggio registra un calo degli ordini dall’estero. Poche variazioni sul fronte prezzi, ma l’inflazione è tra le preoccupazioni che portano la fiducia degli operatori ai minimi da quattro anni.
Eurozona. Il settore privato rimane in zona espansione, con il PMI composite stabile a 50.2 punti, sotto le attese del mercato. Piccoli segnali di miglioramento dalla manifattura (ancora zona contrazione ma miglior risultato da nove mesi a questa parte). Rallenta, invece, il ritmo di espansione del settore servizi. Il livello dei nuovi ordini rimane basso e a farne le spese è la componente occupazione, particolarmente nel settore manifattura. Sul fronte prezzi si registra l’accelerazione per quelli di produzione, con le aziende che cominciano a passare i maggiori costi ai consumatori finali. A livello nazionale da segnalare la situazione francese: sesto mese di contrazione consecutivo, con il PMI composite che scivola a 44,5 punti, minimo a un anno e ben al di sotto delle attese.
Gran Bretagna. Il settore privato inglese rimane in zona espansione, ma peggiora sensibilmente la situazione per quel che riguarda la manifattura. Il PMI composite si ferma a 50,5 punti, in linea con le attese, grazie al miglioramento del settore servizi (51,1 da 50,8 punti). Male la manifattura, che si allinea a quelle dei partner europei. A gennaio il sondaggio PMI registra il dato più basso dal dicembre del 2023. Nel complesso i nuovi ordini toccano il minimo da un anno e mezzo, la minor produzione spinge a ridurre la forza lavoro (peggior dato dalla crisi finanziaria del 2008, pandemia esclusa). Sul fronte dei prezzi le pressioni aumentano su quelli di produzione (massimo da maggio 2023) e di conseguenza su quelli di vendita.
Stati Uniti, vendite di case esistenti a gennaio. Segno meno per le vendite di case esistenti a gennaio negli Stati Uniti. Un calo del 4,9% che è in controtendenza rispetto al trimestre precedente e porta il ritmo annualizzato di crescita a 4,08 milioni, leggermente sotto le attese del mercato. I tassi sui mutui ancora elevati, collegati più all’andamento dei titotli di stato a lungo che alle mosse della FED, e i prezzi delle abitazioni ancora sostenuti, rendono complicato l’incrocio tra domanda ed offerta di case.
Stati Uniti, dati finali indice fiducia Michigan di febbraio. L’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan chiude febbraio con una revisione al ribasso che lo porta sui minimi da novembre del 2023. L’indicatore si ferma a 64,7 punti dai 67,8 punti della stima preliminare. Riviste al ribasso sia la componente aspettative che quella relativa alla condizione attuale. Sul sondaggio inizia a pesare l’effetto tariffe, con un calo del 19% della propensione all’acquisto di beni durevoli ed un’aspettativa di inflazione a 12 mesi che sale al 4,3%, mentre l’inflazione attesa a tre anni tocca il 3,3% segnando il maggior rialzo mensile dal maggio del 2021.
Foto di s m anamul rezwan







