Eurozona, niente crescita nell’ultimo trimestre 2024. Nel quarto trimestre del 2024 l’Eurozona ha registrato una crescita nulla su base congiunturale. Le attese erano per un incremento dello 0,1%. Su base annua la variazione scende al +0,9% dal +1% del trimestre precedente. A pesare sul dato sono soprattutto le performance di Germania e Francia, entrambe con il segno meno negli ultimi tre mesi dell’anno scorso. Stagnazione per Italia e Austria, numeri positivi per Portogallo (+1,5% su base trimestrale) e la Spagna. Particolarmente significativi i dati tedeschi: sesto trimestre consecutivo con il segno meno, secondo anno consecutivo senza crescita.
Eurozona, disoccupazione sale a dicembre. Torna a salire per la prima volta dal luglio del 2023 il tasso di disoccupazione nell’area Euro. A dicembre è salito di un decimo, al 6,3%, in linea con le attese del mercato. Cala di un decimo, dal 14,9% al 14,8%, la disoccupazione tra gli under 25. A livello nazionale la Spagna conferma un tasso di disoccupazione a doppia cifra, mentre la Germania registra una percentuale di senza lavoro pari al 3,4%.
Eurozona, fiducia settore privato a gennaio. Migliora l’indice sulla fiducia del settore privato nell’area Euro. L’indicatore sale a 95,2 punti, meglio delle attese grazie soprattutto al miglioramento dell’umore dell’industria e dei servizi. Continua, invece, il periodo delicato per il settore retail, alle prese con una domanda debole e di consumatori ancora pessimisti. Il sondaggio conferma il rischio di un ritorno della pressione inflazionistica, con la componente relativa ai prezzi di vendita che sale ai massimi da aprile 2023.
Eurozona, BCE taglia ancora i tassi. Come ampiamente atteso, la banca centrale europea ha tagliato di altri 25 punti base i tassi di interesse, portando il riferimento sui depositi al 2,75%, minimo da inizio 2023. Nel comunicato che accompagna la decisione si conferma che l’inflazione è sulla giusta strada verso il target di medio termine, ma che rimane comunque sostenuta a causa dei prezzi e dei salari di alcuni settori. La politica monetaria rimane ancora restrittiva e questo sottintende che sono possibili ulteriori interventi nei prossimi mesi, naturalmente se i dati lo consentiranno. Altri tagli che sembrano confermati dal riferimento ai “venti contrari” che soffiano sulla ripresa economica dell’area.
Sud Africa, ancora un taglio dei tassi per la banca centrale. La banca centrale sudafricana ha tagliato di altri 25 punti base i tassi di interesse, portando il riferimento al 7,5%. Il terzo taglio consecutivo, ampiamente atteso, è frutto di aspettative di inflazione in calo nel breve termine. Nel medio termine, invece, la banca centrale sottolinea la presenza di maggiori incertezze.
Stati Uniti, mercato del lavoro. Ancora numeri che indicano stabilità per il mercato del lavoro. La scorsa settimana le richieste di sussidi di disoccupazione si sono fermate a 207 mila unità, minimo da inizio mese e sotto le attese del mercato. In calo anche i sussidi continuativi che rimangono sotto la soglia degli 1,9 milioni; soglia raggiunta dal dato, rivisto al rialzo, di 15 giorni fa.
Stati Uniti, nuova stima crescita quarto trimestre 2024. Revisione al ribasso per la crescita economica degli Stati Uniti nell’ultimo trimestre dell’anno scorso. La nuova stima si ferma al 2,3% annualizzato, tre decimi in meno delle attese e otto decimi in meno rispetto al periodo precedente. Ancora bene i consumi che registrano una crescita annualizzata del 4,7%; in crescita anche la spesa pubblica. A frenare sono il contributo negativo di esportazioni nette e degli investimenti. I prezzi PCE registrano un incremento annualizzato del 2,5% per la componente core, tre decimi in più rispetto al trimestre precedente e primo trimestre in accelerazione da fine 2023. Nel complesso il 2024 ha registrato una crescita del 2,8%, in rallentamento rispetto al +2,9% del 2023.
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