La consueta fotografia dei mercati finanziari delinea un atteggiamento bilanciato da parte degli investitori. A giugno, sull’azionario, meglio gli Stati Uniti, mentre tra le valute massima attenzione sul Franco Svizzero.
Qual è il sentiment del mercato, anche alla luce delle recenti vicende politiche europee?
Quello che si nota osservando i dati delle nostre analisi di sentiment è un atteggiamento bilanciato da parte degli investitori. Da un lato continua l’ottimo momento del settore tecnologico, spinto però da poche azioni e quindi da trattare con i guanti; dall’altro lato c’è la necessità di adottare un atteggiamento più prudente, e la scelta va su settori difensivi come le utilities o su fattori di investimento che riducolo la volatilità. La costante, che notiamo da qualche mese, è una sostanziale inerzia del VIX che rimane ai margini delle valutazioni degli investitori. Per quel che riguarda l’azionario a livello geografico sembra tornata forte la preferenza per gli USA rispetto all’Europa, mentre tra i listini del vecchio continente non sembra per il momento esserci stato uno scossone sostanzioso per l’azionario francese. Qualcosa in più si vede sui contratti futures che probabilmente stanno prezzando in maniera più sensibile una crisi istituzionale di Parigi.
Sul fronte obbligazionario la situazione è cambiata con le prime mosse delle grandi banche centrali?
I governativi riprendono un po’ di smalto soprattutto per quel che riguarda le durate più brevi, ma nel complesso le indicazione che si possono trarre dalle analisi sono per un periodo di inversione della curva ancora piuttosto marcato. Ancora molto interesse sul settore corporate mentre più incertezze avvolgono i titoli high yield.
Sul fronte delle materie prime che segnali arrivano?
Spinte inflazionistiche sembrano essercene ancora molte all’orizzonte. Le valutazioni su energia e materie prime agricole continuano ad essere elevate. Le incertezze geopolitiche ma anche gli effetti di eventi meteorologici sempre più estremi incidono in maniera sempre più massiccia sull’andamento dei prezzi dell’alimentare. Nel breve termine sembra più debole la domanda sui metalli industriali.
Sul fronte delle valute?
La Svizzera è la grande protagonista nel breve. La decisione di abbassare a sorpresa i tassi di interesse e le parole decise dell’autorità monetaria sulla volontà di intervenire per evitare apprezzamenti pesanti del Franco sono le evidenze di questa situazione. Alla ricerca di “beni rifugio” gli investitori sembrano aver individuato proprio nella divisa svizzera un obiettivo. I tassi alti più a lungo del previsto sostengono le quotazioni del dollaro e della sterlina, mentre l’Euro e lo Yen non sembrano al momento al centro dei pensieri del mercato.
Illustrazione di André Santana Design André Santana