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L’energia elettrica è sempre più green

Gli ultimi dati raccolti da Ember Climate ci dicono che l’energia elettrica è sempre più green. Nel 2023 il 30% della produzione è arrivato da fonti rinnovabili.

In attesa di una velocizzazione sul fronte dell’ammodernamento della rete di distribuzione, l’energia elettrica diventa sempre più green. Non è l’incipit di una nuova promozione, ma la sintesi estrema del Global Electricity Review 2024 curato dal think tank Ember.

Giunto alla sua quinta edizione, il report raccoglie annualmente i dati da oltre 200 paesi nel mondo che rappresentano più dell’80% della domanda di elettricità globale. Nel 2023, calcola Ember, il 30% dell’energia elettrica globale è stato prodotto con l’utilizzo di fonti rinnovabile, solare ed eolico in primis. Si tratta di una percentuale record che unita ad altri numeri fa dire ai curatori del documento che l’anno scorso potrebbe essere stato una sorta di giro di boa, o se vogliamo una grossa picconata alle fondamenta della produzione di elettricità da fonti fossili.

La percentuale di elettricità green sul totale di quella prodotta è passata dal 19% del 2000 al 30% del 2023 (quasi un raddoppio). Nello stesso periodo quella generata dall’utilizzo di impianti fotovoltaici è passata da una crescita annua dello 0.2% nel 2000 al 13.4% del 2023. Il maggior contributo è arrivato dalla Cina (51% della produzione globale). Per inciso, Pechino registra anche la miglior performance per quel che riguarda l’eolico: 61% della crescita globale 2023.

Il report di Ember sottolinea le potenzialità di crescita anche per il 2024 del solare. L’anno scorso, infatti, ha visto una forte crescita della capacità installata, grazie alla riduzione dei prezzi ed all’ampia produzione di pannelli fotovoltaici. Tale incremento non può non trasformarsi in una maggior produzione per l’anno in corso. Anche per questo motivo l’energia solare dovrebbe confermare, e consolidare, il primato tra le fonti rinnovabili di energia elettrica, staccando ulteriormente l’eolico.

Non manca qualche ombra in un quadro così luminoso. Nel 2023 le forti siccità hanno causato una riduzione della produzione di energia da impianti idroelettrici. Per sopperire a questa minor produzione si è ricorsi all’utilizzo delle centrali a carbone. Ma si tratta di un trend temporaneo che non dovrebbe intaccare un quadro generale nel quale le emissioni dannose prodotte dal settore sono in decisa discesa, con ulteriore calo del 2% previsto nel 2024. I paesi OCSE, ricorda Ember, hanno toccato il picco di emissioni nel 2007 e da allora il calo complessivo è stato del 28%.

Foto di Samuel Faber

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