Pil in calo nel primo trimestre per il Giappone, mentre la crescita degli ultimi tre mesi del 2023 è stata rivista al ribasso ed azzerata. Negli USA continuano a crescere i prezzi delle importazioni, rallenta il Philly Fed a maggio. Questo ed altro nella K Breifing di oggi.
Giappone, primo trimestre in rosso per il PIL. Nel primo trimestre del 2024 il PIL del Giappone ha registrato una flessione dello 0.5%, un decimo in più rispetto alle attese del mercato. La stima flash fotografa una situazione complicata per l’economia nipponica, vista anche la revisione al ribasso della crescita nell’ultimo trimestre dell’anno scorso (da +0.1% a crescita zero). Continua a peggiorare la voce relativa ai consumi privati (da -0.4% a -0.7%), peggior dato degli ultimi tre trimestri e molto peggio delle attese del mercato (-0.2%). Numeri negativi anche dagli investimenti e dalle esportazioni nette, mentre aumenta la spesa pubblica. Qualche raggio di luce sembra arrivare dal dato finale sulla produzione industriale nel mese di marzo, crescita del 4.4% su base mensile contro la stima preliminare di +3.8%.
USA, nuovi cantieri residenziali ad aprile. Balzo dei nuovi cantieri residenziali negli USA nel mese di aprile. La variazione rispetto a marzo è stata del 5.7%, in controtendenza rispetto al mese precedente ma sotto le attese del mercato. Il numero dei nuovi permessi, invece, scende del 3% rispetto al mese precedente toccando il minimo dal dicembre del 2022, sotto le attese.
USA, mercato del lavoro. Nuove richieste di sussidi di disoccupazione in calo la settimana scorsa rispetto al dato precedente, ma sempre in linea con l’andamento delle ultime settimane (livelli superiori alla media a 9 mesi). La media a quattro settimane sale a 217 mila nuove richieste. I sussidi continuativi risalgono per la seconda settimana consecutiva, ma rimangono ancora sotto quota 1.8 milioni.
USA, Philly Fed di maggio. Quarto mese consecutivo in zona espansione per l’indice dell’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia, ma i 4.5 punti di maggio sono il minimo da febbraio scorso e ben al di sotto delle attese del mercato (8 punti). I nuovi ordini tornano in zona negativa per la prima volta da febbraio, mentre si conferma la tendenza all’aumento dei prezzi (seppur sotto la media di lungo termine). Le imprese continuano ad essere ottimiste sull’andamento dei prossimi mese e la propensione all’investimento, malgrado i tassi di interesse elevati, si mantiene positiva per il quinto mese consecutivo.
USA, produzione industriale e prezzi delle importazioni ad aprile. Secondo mese di rialzo consecutivo per i prezzi delle importazioni negli USA. Ad aprile è +1.1% su base mensile, maggior rialzo dal dicembre del 2022. Numeri che potrebbero rallentare ulteriormente la discesa dell’inflazione statunitense.
Foto di Kohji Asakawa