Il battery storage scalda i motori in Europa. Italia tra i protagonisti

Il battery storage scalda i motori in Europa e l’Italia è tra i protagonisti. L’ultimo studio di Aurora Energy Research pone il mercato italiano tra quelli in grado di attirare più capitali nei prossimi anni.

La rete elettrica del futuro dovrà contare non solo su impianti di generazione dell’energia ma anche su sistemi in grado di immagazzinare l’energia in surplus e rilasciarla quando serve. In altre parole, semplificando, non può esserci un sistema di generazione e distribuzione di energia a zero emissioni effciente senza l’utilizzo di batterie.

Mettere da parte l’energia pulita che non viene utilizzata per poi rilasciarla nel momento in cui le fonti rinnovabili non riescono a coprire la domanda. Quello appena descritto è un sistema di bilanciamento indispensabile per portare a termine la transizione energetica e che per il momento è realizzabile solo attraverso l’utilizzo di uno strumento: le batterie elettriche. Per molti anni la strategia europea sul battery storage per la rete elettrica è rimasta fumosa, ma ora le cose sembrano decisamente essere cambiate. A ricordarcelo è l’ultimo European Battery Markets Attractiveness Report confezionato dalla società di ricerche Aurora Energy Research.

Ad oggi la capacità di “battery storage” installata sul territorio europeo e collegata alla rete di distribuzione è di 7.1 GW. Aurora Energy Research stima che questi numeri sono destinati a salire rapidamente nei prossimi anni fino a toccare quota 51GW nel 2030 ed a sfiorare i 100 GW nel 2050. In termini di investimenti significa un’opportunità da quasi 80 miliardi di euro in meno di trent’anni.

La notizia interessante su questo fronte è che tra i mercati con le maggiori potenzialità di sviluppo figura anche quello italiano. Il report, infatti, sottolinea il ruolo da protagonista di Gran Bretagna, Irlanda ed Italia nello scacchiere europeo, con buone opportunità di crescita anche per Spagna e Grecia. L’UE nel dicembre scorso ha approvato un piano di investimenti da oltre 17 miliardi di euro che consentirà all’Italia di aumentare la capacità di stoccaggio di energia elettrica di 9GW entro il 2030. La Gran Bretagna, già da ora mercato di riferimento, punta al raddoppio della propria capacità, spinta dai buoni risultati in termini di ritorno economico di questa tipologia di investimento.

Foto di Dmitriy

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