Energia elettrica da fonti rinnovabili, per l’Africa servono 100 miliardi di dollari all’anno

Uno studio di Climate Analytics ci ricorda che a fronte dell’impegno della COP28 di triplicare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030, l’Africa Sub Sahariana necessita di 100 miliardi di dollari di investimenti annui. Ora ne arriva appena un quinto.

Il tentativo di fermare il surriscaldamento terrestre agli oramai famosi 1,5°C passa anche attraverso il potenziamento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. La COP28 ha consegnato ai governi un nuovo ambizioso target: triplicare la capacità di produzione di energia rinnovabile globale entro il 2030, toccando quegli 11.5 TW che dovrebbero consentire il raggiungimento degli obiettivi di Parigi.

Si tratta di una sfida che non coinvolge solo l’aspetto produttivo, quindi l’installazione di nuovi impianti di energia rinnovabile, ma anche l’efficentamento delle reti di distribuzione. Un pacchetto che potrebbe costare qualcosa come 2 trilioni di dollari all’anno, con una distribuzione geografica molto disomogenea.

A mettere nero su bianco un po’ di numeri è un recentissimo studio di Climate Analytics. Leggendo il documento si scopre che il maggior apporto di energia rinnovabile è atteso provenire dall’Asia. Il contributo dell’area al target 2030 è pari al 47% del totale. Per raggiungere questo obiettivo la capacità installata nei paesi asiatici dovrebbe quasi quadruplicare rispetto ai livelli del 2022. Quest’area è anche l’unica che sembra essere ancora in una traiettoria corretta per raggiungere la triplicazione della capacità installata, grazie agli impegni di Cina e India.

Sul fronte opposto, l’Africa Sub Sahariana è la regione che necessità del maggior sforzo per aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. I numeri sono piuttosto espliciti: ad oggi il 66% della popolazione non ha accesso all’energia elettrica e la produzione di elettricità pulita è stimata in 40GW. Con una domanda che è vista raddoppiare entro il 2030, questa regione del mondo necessità di quintuplicare gli investimenti per arrivare ad aumetare la capacità installata di 260GW (6.6 volte l’attuale produzione). I dati relativi al 2023 non sono sulla buona strada. A fronte dei 100 miliardi di dollari di investimenti necessari ne sono stati erogati solo 20 miliardi, un quinto.

Lo sforzo richiesto alla comunità internazionale è evidente. Colmare il gap di quest’area geografica con il resto del mondo significa non solo aumentare le chance di raggiungere l’obiettivo di Parigi, ma rappresenta l’opportunità di rendere disponibile a milioni di persone energia pulita e meno costosa.

Foto di 12019

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