Per il 2024, l’FMI rivede al ribasso le proprie stime sulla crescita economica globale. L’inflazione rimane elevata. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Gran Bretagna, vendite al dettaglio in frenata a settembre. Le vendite al dettaglio in Gran Bretagna frenano nel mese di settembre. Il sondaggio BRC registra un aumento del 2,8% su base annua, in netto calo rispetto al +4,3% del mese precedente. Il dato è dovuto sia a una certa prudenza da parte dei consumatori, sia alle condizioni climatiche che ritardano gli acquisti autunnali nel settore dell’abbigliamento. A resistere al momento sono solo i generi alimentari, che proseguono sui ritmi visti ad agosto.
FMI, crescita rivista al ribasso per il 2024. Il Fondo Monetario Internazionale conferma le stime di crescita mondiale per il 2023 (3%) ma rivede al ribasso quello per l’anno prossimo (2.9% dal 3% precedente). L’inflazione rimane sul livelli elevati, con una proiezione sul 2024 al 5.8%, sei decimi in più rispetto alla stima di luglio scorso. Il Fondo sottolinea la necessità che le banche centrali proseguano nella loro fase di politica monetaria restrittiva, mentre le difficoltà dell’economia cinese (crisi del settore immobiliare in primis), i rischi geopolitici, l’aumento della volatilità dei prezzi delle materie prime ed una sempre più risicata capacità di spesa dei governi rimangono variabili in grado di trascinare al ribasso le stime di crescita per i prossimi anni. Per il 2024 stime di crescita migliorate per USA, UK e Giappone. Stime riviste al ribasso per Cina ed Eurozona.
USA, aspettative di inflazione dei consumatori. Nel mese di settembre le aspettative di inflazione dei consumatori statunitensi sono salite. Nel sondaggio della Fed di New York quelle a 12 mesi guadagnano un decimo, al 3.7%, secondo mese di crescita consecutivo. Cresce anche l’inflazione a medio termine (3% dal 2.8% precedente), mentre scende di due decimi – al 2.8% – quella a lungo termine.
Foto di Gino Crescoli