USA, occupazione salita oltre le attese a settembre

Nel mese di settembre l’occupazione negli USA è salita oltre le attese, registrando la miglior variazione dal gennaio scorso. Sul fronte dei salari l’incremento della paga oraria rallenta rispetto ad agosto. Numeri che fanno pensare a un’economia ancora solida ma che tolgono quasi ogni dubbio ad un ulteriore rialzo dei tassi da parte della FED entro la fine dell’anno. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Germania, sussulto degli ordinativi industriali a settembre. Nel mese di settembre, gli ordini all’industria tedesca sono saliti del 3.9%, superando le aspettative del mercato. Salgono gli ordini del settore dell’elettronica, mentre sono in calo quelli del settore automotive (-0.7%). Torna a contribuire positivamente la componente domestica (+4%), ma in rialzo sono anche gli ordini dall’estero (+3.9%). L’impatto sulle grandi commesse è neutro; il dato al netto di questa componente rimane al +3.9%.

Gran Bretagna, prezzi immobiliari ancora in calo ad agosto. Nel mese di agosto, i prezzi delle abitazioni in Gran Bretagna sono scesi dello 0.4% su base mensile. Si tratta del sesto mese di calo consecutivo che porta la variazione annua al -4.7%, leggermente inferiore rispetto alle attese del mercato ma pur sempre la peggior variazione annua dall’agosto del 2009. Il prezzo medio di una casa si attesta ora sui livelli di inizio 2022. La situazione non dovrebbe migliorare a breve, dati gli attuali livelli dei tassi di interesse e i conseguenti aumenti dei costi dei mutui.

USA, occupazione salita oltre le attese a settembre. Nel mese di settembre, l’economia statunitense ha creato 336.000 nuovi posti di lavoro, il dato più alto dal gennaio scorso e quasi il doppio rispetto alle attese del mercato. In crescita il numero di occupati nel settore dei servizi (in particolare ospitalità e tempo libero), ma anche nella Pubblica Amministrazione e nell’industria. Il tasso di disoccupazione rimane invariato al 3,8%, così come il tasso di partecipazione, che si attesta al 62,8%. In calo anche la disoccupazione U-6, che tiene conto sia di chi vorrebbe lavorare ma non è attivamente alla ricerca di un impiego, sia di chi lavora solo a tempo parziale. Sulla questione dei salari, i dati sono misti. A livello mensile, la crescita è stata inferiore alle previsioni, in linea con il mese precedente. Tuttavia, la variazione annuale supera di un decimo le aspettative del mercato, ma rallenta rispetto al mese di agosto (+4,2% rispetto al +4,3% di agosto). Complessivamente, questi numeri continuano a indicare una certa resilienza del mercato del lavoro statunitense e, di conseguenza, una solida base economica, ma gli effetti non sono così evidenti sul fronte della dinamica salariale. È probabile che la Federal Reserve (FED) decida una ulteriore stretta sui tassi nel mese di novembre.

Canada, occupati salgono ben oltre le attese a settembre. Numeri oltre le attese anche per il mercato del lavoro canadese. A settembre gli occupati sono saliti di 63.8 mila unità, sei volte quanto atteso dal mercato e poco meno del doppio rispetto ad agosto. In vistoso aumento i contratti part-time. Sul fronte salariale la variazione annua della paga oraria sale al 5.3%, un decimo in più rispetto ad agosto ma due in meno rispetto alle attese.

Foto di WikiImages

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