Anche ad ottobre le esportazioni della Cina registrano volumi da record, con la bilancia commerciale che tocca un surplus di oltre 84 miliardi di dollari. Negli USA continua a crescere l’aspettativa di inflazione nel breve termine. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Cina, esportazioni ancora su livelli record a ottobre. Nel mese di ottobre le esportazioni cinesi sono cresciute del 27.1% su base annua, contro attese di crescita del 24.5%. Si tratta del 13° mese consecutivo di crescita a doppia cifra, sulla scia di una robusta domanda estera e di una crisi energetica che va via via sgonfiandosi dalle parti de Pechino. L’incremento maggiore si registra nelle vendite verso l’Unione Europea, +44% annua, crescite sopra il 20% anche per USA, Giappone, Australia. Altro dato che fa capire la dimensione del fenomeno: il valore complessivo delle esportazioni dei primi 10 mesi del 2021 è del 32.3% superiore a quel dello stesso periodo del 2020; di più, nei primi 10 mesi del 2021 è già stato superato il totale delle esportazioni registrate nel 2020. Sul fronte delle importazioni il progresso ad ottobre è stato del 20.6%, meno delle attese ma in accelerazione rispetto a settembre. L’energia la fa da padrona tra le voci di import: +96% il carbone, +24% il gas naturale. Nel complesso la bilancia commerciale cinese rimane in surplus, toccando ad ottobre un nuovo record a 84.54 miliardi di dollari.
USA, aspettative inflazione FED NY. Ancora in salita l’aspettativa di inflazione dei consumatori statunitensi. Secondo il sondaggio della FED di NewYork di ottobre l’inflazione attesa a 12 mesi sale al 5.7% dal 5.3% di settembre, mentre rimnane invariata al 4.2% l’aspettativa di inflazione a 3 anni. Interessante notare che tra le voci di spesa che i consumatori si aspettano aumentare di più nei prossimi 12 mesi ci sono l’energia, le spese per l’educazione e gli affitti.
Auto, produzione messicana in calo su mancanza microchip. Nel mese di ottobre la produzione di auto in Messico è scesa del 25.9% rispetto a 12 mesi prima, toccando il livello più basso dal 2011. Pesa ancora sensibilmente la mancanza di microchip. Delle grandi case automobilistiche solo la Ford registra un aumento della produzione; segni meno per le altre, con la VW che tocca un considerevole -37%.