Sondaggi PMI: a giugno si stabilizza ripresa economica

Dai sondaggi PMI di giugno emerge una generale stabilizzazione della ripresa economica, tra prezzi in forte salita e la difficoltà, tutta statunitense, di trovare lavoratori. Questo ed altro nella K Breifing di oggi.

Sondaggi PMI: a giugno si stabilizza ripresa economica. L’appuntamento con il dato flash di giugno dei sondaggi PMI conferma che la ripresa economica rimane solida e su livelli di espansione record, ma i ritmi rallentano segnalando una sorta di stabilizzazione. Molto interessante il dato sui prezzi, con quelli degli input che, in alcune zone, cominiciano a crescere meno velocemente. Vediamo le principali aree geografiche.

Australia. Il PMI manifattura scende sotto quota 60 in giugno, primo declino dopo due letture in rialzo. Diminuisce la produzione e rallentano gli ordini. Sul fronte de prezzi, pur rimanendo su livelli record, si registra un primo rallentamento. Le alterne vicende legate al covid penalizzano ancora il settore servizi. L’indice elaborato da IHS Markit scende per il secondo mese consecutivo, ma rimane per il 10° mese consecutivo in zona espansione. Anche nel comparto dei servizi si registra un primo rallentamento dei prezzi di input, mentre quelli di vendita continuano a segnare nuovi record. Nel complesso il settore privato australiano registra il 10° mese consecutivo di espansione, con il PMI composite che si ferma a 56.1 dal 58 del mese precedente.

Giappone. La manifattura giapponese segna il quinto mese consecutivo in zona espansione anche se il ritmo della crescita rallenta. Il 51.5 risente dei focolai di covid accesisi nell’ultimo mese e che hanno costretto le autorità a nuove azioni contenitive. Scende la produzione mentre rimane in accelerazione la componente occupazione. Sul fronte dei prezzi anche in Giappone si registra un rallentamento della fiammata inflazionistica. Il settore servizi continua a rimanere, 17° mese consecutivo, in zona contrazione. Il settore privato nel suo complesso registra un PMI in calo per il secondo mese consecutivo ed in zona contrazione a 47.8.

Eurozona. la manifattura europea rimane per il quarto mese consecutivo sopra quota 60, a conferma di uno stato di salute invidiabile. Il 63.1 eguaglia maggio, con la produzione in salita per il 12° mese consecutivo e l’occupazione che raggiunge i massimi dal 2018. Ancora in salita i prezzi, sia di input che di vendita. Ottima performance anche del settore servizi che, aiutato dalle riaperture, rimane in zona espansione per il terzo mese consecutivo e tocca il livello più alto dal 2007. Crescono gli ordini dall’estero e la componente occupazione. Prezzi sui massimi da vent’anni a questa parte. Nel complesso il PMI del settore privato dell’Eurozona tocca i massimi dal 2006 a 59.2, terzo mese di espansione consecutivo, con i nuovi ordini ai massimi dal 2006, l’occupazione ai massimi da tre anni a questa parte ed i prezzi di vendita su livelli che non si vedevano dal 2000.

Gran Bretagna. Oltre 12 mesi in zona espansione per il PMI manifattura inglese. Nella stima flash di giugno il dato rintraccia dal massimo toccato a maggio ma rimane solidamente sopra quota 60, a 64.2, per il terzo mese consecutivo. Tutto orientato al rialzo, dalla produzione all’occupazione, fino ai prezzi. Su questi ultimi si registrano dati record: 3/4 dei direttori d’acquisto intervistati ha segnalato aumenti dei prezzi degli input. Aumenti ai quali le aziende hanno risposto alzando i prezzi di vendita. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il settore servizi: 3° mese consecutivo sopra quota 60. Qui si segnala un leggero rallentamento delle componenti export e occupazione. Sul fronte prezzi solita sfilza di nuovi massimi storici. Il settore privato inglese si conferma uno dei più “in forma”, il PMI composite segna per il terzo mese consecutivo un risultato sopra quota 60.

Stati Uniti. Quarto mese consecutivo di crescita per il PMI manifattura, terzo mese sopra quota 60. Prosegue a buon ritmo la fase di espansione del comparto manifattura statunitense. Due i problemi sul tavolo: prezzi e difficoltà di reperire materie prime; difficoltà nell’assunzione di nuovi lavoratori. Rintraccia, ma si mantiene sostenuto, il ritmo di crescita del settore servizi. Il 64.8, seppur inferiore di quasi 6 punti rispetto ad aprile, rimane il secondo miglior risultato di sempre del sondaggio. Anche qui emerge forte la difficoltà di assumere nuovi lavoratori e la conseguenza è un netto aumento degli arretrati.

Canada, vendite al dettaglio in aprile. Netto calo delle vendite al dettaglio canadesi nel mese di aprile scorso. Su base mensile sono diminuite del 5.7%, ben sette decimi oltre le aspettative, primo segno meno dopo tre mesi consecutivi di rialzo. Nel mese di aprile il Canada ha dovuto affrontare una terza ondata di contagi da Covid, le restrizioni adottate per combatterla hanno avuto effetti negativi proprio sul settore delle vendite al dettaglio. Dal report dell’istituto di statistica canadese sembra di capire che il trend non si invertirà per il mese di maggio, con previsioni di ulteriore calo (-3.2%).

USA, vendita nuove case a maggio. Il rialzo dei prezzi delle abitazioni ha provocato una brusca frenata degli acquisti immobiliari nel mese di maggio. Secondo i dati dell’istituto di statistica USA lo scorso mese le vendite di nuove abitazioni sono scede del 5.9%, toccando il livello più basso da un anno a questa parte. Rimane basso anche lo stock di nuove unità abitative disponibili, anche se in leggera crescita rispetto al mese di aprile.

Foto di Emir Krasnić

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