Gran Bretagna, ancora segnali di miglioramento dall’industria

Altri dati positivi dalla Gran Bretagna dove il sondaggio CBI mostra un ulteriore miglioramento per l’industria, mentre il deficit governativo inizia a ridursi. Migliora fiducia consumatori nell’Eurozona. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Gran Bretagna, ancora segnali di miglioramento dall’industria. L’aggiornamento di giugno del CBI industrial trends orders manda ulteriori segnali di ripresa per l’attività economica inglese. L’indice sale a quota 19, secondo mese consecutivo con il segno più (quindi con le previsioni di aumento degli ordini che prevalgono su quelle di diminuzione). Il dato è superiore alle attese (18) e rappresenta la lettura più alta dal maggio del 1988. Il sondaggio mostra un quadro ad alta dinamicità. Aumenta la produzione, con prospettive di ulteriore accelerazione nel terzo trimestre. Aumentano gli ordini dall’estero, con il risultato del sondaggio sui massimi da due anni a questa parte. Dall’altro lato le aziende inglesi segnalano un’inadeguatezza marcata delle scorte (peggior risultato dal 1977!) ed una pressione sui prezzi destinata a continuare anche nei prossimi mesi. L’ottimismo è alle stelle, la componente che lo misura vola ai massimi dal 1982.

UK, deficit governo si riduce leggermente. Le riaperture di maggio si fanno sentire anche nelle casse statali inglesi. Nel mese di maggio il deficit governativo si è ridotto di quasi 20 miliardi di sterline rispetto a 12 mesi fa, portandosi a 24.3 miliardi di sterline. Pur rimanendo su livelli record da inizio anni 90, le entrate statali sono aumentate, sempre rispetto a maggio 2020, di 7.5 miliardi di sterline. Nello stesso periodo la spesa pubblica si è alleggerita di oltre 10 miliardi di sterline.

Eurozona, fiducia dei consumatori a giugno. Continua a migliorare il clima di fiducia tra i consumatori dell’Eurozona. La stima flash di giugno dell’indice elaborato dalla Commissione Europea sale a -3.3, il massimo dal gennaio del 2018, quinta lettura in miglioramento consecutiva, ben al di sopra della media storica e dei livelli pre-pandemia.

USA, vendite di case esistenti a maggio. Quarto mese consecutivo di calo per le vendite di case esistenti negli USA. A maggio sono state 5.8 milioni, lo 0.9% in meno rispetto ad aprile. SI tratta del livello più basso da 11 mesi a questa parte, spiegato dall’aumento dei prezzi e dalla mancanza di uno stock adeguato di case in vendita. I numeri sono chiari: il prezzo medio delle abitazioni esistenti è salito di oltre 23 punti percentuali in un anno, lo stock di abitazioni disponibili è fermo a poco più di 1,2 milioni di unità (+7% rispetto ad aprile), in calo del 20% rispetto a maggio 2020.

Foto di garybills

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