Le domande improvvise. Cos’è la reflazione?

Dopo una fase di depressione economica arriva il momento nel quale i prezzi, indotti dalle politiche fiscali e monetarie espansive, iniziano a risalire dando vita al fenomeno della reflazione.

In un mercato, più o meno, concorrenziale i prezzi si formano dall’incrocio della domanda e dell’offerta di beni e servizi. Quando la domanda scende, ad esempio in presenza di una fase di depressione economica, i prezzi tenderanno a loro volta a scendere, creando disinflazione o, nel peggiore dei casi, deflazione.

Per uscire dallo stallo di una fase di depressione dell’economia, e quindi della domanda, le autorità monetarie e fiscali possono mettere in atto una serie di politiche espansive per rimettere in moto gli acquisti, rivitalizzare i prezzi e far tornare l’economia sul suo sentiero “naturale” di crescita di lungo periodo. Quando queste manovre cominciano a dare i loro primi frutti, quando cioè i prezzi dopo una fase di estrema debolezza cominciano a risalise, si dice che si è in presenza di una reflazione.

La reflazione, in definitiva, non è altro che la fase nella quale i prezzi, dopo un periodo di caduta, tornano a crescere. E questo avviene, nella maggior parte dei casi, attraverso manovre di politica fiscale o monetaria. Quindi: aumento della spesa pubblica produttiva (almeno si spera), riduzione delle imposte, abbassamento dei tassi di interesse, acquisto titoli da parte della banca centrale, prestiti agevolati alle banche.

La reflazione non si deve confondere con l’inflazione. La prima induce “artificialmente” ad un rialzo dei prezzi (per questo spesso la si definisce un’inflazione controllata), la seconda è conseguenza di un sistema economico che cresce e che si “riscalda” autonomamente. Potremmo dire che la reflazione è come la spinta che si da all’auto per farla partire (è quindi sempre positiva per l’economia), l’inflazione è la velocità che l’auto, una volta rimessa in movimento, acquisisce (e se la velocità è troppo alta, l’inflazione diventa un fattore negativo per la crescita economica).

Di reflazione si è tornati a parlare in questi giorni, soprattutto negli USA dove le aspettative di inflazione sono salite e con esse i rendimenti dei titoli di stato. L’aumento dei prezzi delle materie prime ed un corposo piano di spesa pubblica pronto ad essere attivato dall’amministrazione Biden, fanno ritenere a molti economisti che il punto di svolta, vale a dire il ritorno alla salita dei prezzi, sia arrivato.

I mercati azionari hanno reagito contemplando l’ipotesi peggiore, vale a dire che la reflazione inneschi molto velocemente l’inflazione e che questa acceleri così tanto da indurre la banca centrale, la FED, a cambiare rotta sulla sua politica monetaria; con la riduzione degli acquisti di titoli o, ancora peggio, con l’aumento dei tassi di interesse.

Foto di PublicDomainPictures

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