Cina, inflazione giù ad ottobre. Italia, brutto dato sulla produzione industriale a settembre

In Cina l’inflazione va giù ad ottobre, ai minimi dal 2009, ma il dato core rimane stabile. Brutto dato per la produzione industriale italiana che si contrae a settembre di oltre 5 punti percentuali. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Cina, inflazione giù a ottobre su minor pressione prezzi alimentari. Ad ottobre l’inflazione in Cina è scesa sensibilmente a +0.5% dal +1.7% del mese precedente, siamo ai livelli minimi dal 2009. Un discesa oltre le attese e che ha a che fare per larga parte con il prezzo dei beni alimentari e della carne di maiale in particolar modo. La discesa dei prezzi, stando ad alcune analisi, potrebbe presto portare ad un livello di inflazione negativo tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021. Rimane stabile, invece, il dato core. Questa dinamica, unita alla deflazione persistente sui prezzi alla produzione, dovrebbe consentire alla banca centrale di mantenere l’attuale strategia di politica monetaria, senza necessità di ulteriori interventi espansivi ma anche senza accelerare in senso contrario.

Germania, fiducia investitori peggiorata a novembre. Il peggioramento era atteso ma i numeri sono più bassi di quanto si stimava. La fiducia degli investitori tedeschi è calata a novembre per il secondo mese consecutivo, sulla scorta delle nuove restrizioni per contenere la seconda ondata della pandemia e delle loro possibili conseguenze per la ripresa economica. I numeri dicono che l’indice Zew è sceso di 17.1 punti in un mese, da 56.1 a 39. E’ opportuno ricordare che il dato non tiene in considerazione gli ultimi sviluppi in tema di vaccini anti-covid.

Italia, produzione industriale giù a settembre. Brutto dato per la produzione industriale italiana. Già a settembre l’output industriale ha segnato una battuta d’arresto, un -5.6% che interrompe 4 mesi di crescita consecutiva e va oltre le attese (-2%). Si diceva un brutto dato, confrontandolo con quello di altri partner europei sembra che il rallentamento da seconda ondata sia stato più veloce nel nostro paese. In Germania a settembre la produzione industriale ha segnato un +1.6%, in Francia +1.4%, in Spagna +0.8%.

UK, disoccupazione aumentata a settembre. Dopo mesi di “calma apparente” continua la salita della disoccupazione inglese. A settembre il tasso di disoccupazione tocca il 4.8%, il livello più alto dalla fine del 2016. La variazione di occupati nel trimestre luglio-settembre è stata negativa per 164 mila unità, peggio delle attese. In ottobre la situazione sembra essersi stabilizzata, con il numero di richiedenti sussidio sceso di 29.8 mila unità rispetto al mese precedente.

USA, fiducia piccole imprese invariata ad ottobre. Il NFIB Business Optimism Index non ha segnato variazioni nel mese di ottobre, rimanendo alla considerevole quota di 104 punti (sui livelli pre-pandemia). Effettuato nell’immediatezza del voto, il sondaggio ha registrato un deciso aumento dell’incertezza tra gli intervistati.

USA, posti vacanti stabili a settembre. Con un aumento mensile di 84 mila unità, i posti vacanti nell’economia statunitense rimangono sostanzialmente stabili a 6,4 milioni, con 2 disoccupati disponibili per ogni posto. Il dato è leggermente inferiore alle attese che puntavano a 6.5 milioni di posti vacanti.

Altri spunti

Vaccini e Biden nei commenti del giorno dopo.

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Vaccino e Biden, qualcuno smorza gli entusiasmi. Mentre le borse festeggiavano qualcuno iniziava a guardare un po’ più in profondità le notizie della giornata di ieri. Da un lato l’annuncio dei buoni risultati sulla terza fase del vaccino Pfizer-Biontech; dall’altra la prima riunione del comitato scientifico voluto da Biden per affrontare la pandemia. Sul primo fronte, a mente fredda, rimangono aspetti positivi e promettenti ma anche domande che per il momento non hanno ancora risposta. Il vaccino potrebbe arrivare sul mercato entro la fine di dicembre o l’inizio di gennaio ma sarà riservato ad una ristrettissima cerchia di popolazione. Produzione e trasporto rimangono problemi sul tappeto, la durata della protezione idem.

Il comitato scientifico voluto da Biden ha suscitato qualche dubbio. Sul WSJ si paventa il rischio che, viste le sensibilità presenti nel board, si possa andare verso nuovi lockdown e verso un rallentamento della distribuzione del vaccino. Due evenienze che non potrebbero non incidere sull’economia americana. Economia che, per inciso, ha assoluto bisogno di un nuovo round di stimoli fiscali. E vista la situazione sarà difficile averli prima di metà dicembre.

Foto di Markus Winkler

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