BCE, tassi fermi ma nuove misure a dicembre. USA, PIL terzo trimestre a +7.4% q/q

Giornata importante dal punto di vista macro quella di oggi. Da Francoforte Lagarde annuncia che la BCE per il momento manterrà i tassi fermi ma sono certe nuove misure a dicembre. Dagli USA arriva il dato del PIL 3° trimestre 2020: +7.4% su base trimestrale (33.1% annualizzato). Questo ed altro nella nostra K Briefing di oggi.

Giappone, fiducia consumatori sale ad ottobre. Migliora il morale dei consumatori giapponesi ad ottobre, per il terzo mese consecutivo l’indice della fiducia cresce. Il 33.6 è il valore più alto da febbraio scorso con un miglioramento su tutte le componenti, dalle aspettative sul reddito alla propensione agli acquisti.

Europa, fiducia consumatori ed imprese stabile in ottobre. Non subisce troppi scossoni la fiducia degli operatori economici privati in ottobre. L’indice della fiducia dei consumatori si mantiene a -15.5, come nel mese precedente e come da attese del mercato. Il morale delle imprese, invece, migliora per l’industria e peggiora leggermente per il comparto dei servizi. In ogni caso si tratta di valori migliori rispetto alle attese.

BCE, tassi fermi ma nuove misure a dicembre. La BCE lascia i tassi fermi nella sua riunione mensile ma la governatrice Lagarde annuncia nuove misure in dicembre. Nella conferenza stampa del primo pomeriggio Lagarde ha ricordato come la ripresa abbia perso ritmo in maniera più repentina di quanti ci si potesse attendere. Se da un lato la governatrice lancia un monito ai governi affinchè il Recovery Fund possa essere messo in campo in tempi brevi (ma le notizie da Bruxelles non sono molto incoraggianti), dall’altro lato Lagarde annuncia nuove misure per dicembre. Interventi, sulla necessità dei quali ci sarebbe massima convergenza nel board, che non sono però stati anticipati (rinforzo del PEPP? tassi ancora più sotto zero?)

Germania, disoccupazione scende in ottobre. Il tasso di disoccupazione tedesco scende al 6.2%, un decimale in meno rispetto alla precedente rilevazione con 35 mila disoccupati in meno dal totale. Un dato sopra le attese degli analisti ma che dovrà scontrarsi con la stringente attualità: un lockdown morbido che durerà per tutto il mese di novembre.

USA, PIL terzo trimestre a +7.4% L’economia americana torna a crescere nel terzo trimestre ed il PIL segna un +7.4% rispetto al periodo aprile-giugno, in termini annualizzati si tratta di una crescita pari al 33.1%. Considerando che nel secondo trimestre la perdita di ricchezza prodotta era stata pari al 9% trimestrale, la crescita acquisita rimane ancora negativa e di 3,5 punti sotto il livello di febbraio. Secondo molti analisti, il quarto trimestre non riuscirà a cambiare le sorti del 2020, specie considerando un generale rallentamento dell’attività economica registrato nelle ultime settimane. L’anno sembra destinato quindi a chiudersi con il segno meno (-3.6% rispetto al 2019 secondo le ultime stime). Il maggior contributo al rimbalzo estivo del PIL arriva dai consumi (+40.2% annualizzato, record storico ma concentrato soprattutto nella prima parte del periodo), crescono anche gli investimenti mentre arretrano (segno meno) sia la spesa pubblica che le esportazioni nette.

Gli analisti si attendevano una crescita annualizzata del 32%, il dato è anche ampiamente superiore alle prime stime di fine primavera (+18%).

USA, diminuiscono ancora le richieste di sussidi. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono state, nella scorsa settimana, 751 mila; 40 mila in meno rispetto a quindici giorni fa, seconda settimana consecutiva sotto quota 800 mila. La media a quattro settimane scende per la prima volta da marzo sotto le 800 mila unità. In discesa anche il numero di sussidi continuativi che si fissano a 7.74 milioni, leggermente sopra le attese del mercato, ma sotto quota 8 milioni per la prima volta da marzo. Piccoli segnali di miglioramento per il mercato del lavoro statunitense, il ritmo – lo abbiamo capito – sarà questo anche per le prossime settimane, sperando che non vi sia una recrudescenza dei contagi da covid-19, come sta accadendo in Europa.

Foto di Kerstin Herrmann

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