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Global Financial Stability Report, focus sul disallineamento tra mercati finanziari e prospettive dell’economia
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Global Financial Stability Report, focus sul disallineamento tra mercati finanziari e prospettive dell’economia

Il disallineamento tra mercati finanziari e prospettive dell’economia è l’argomento centrale dell’aggiornamento di giugno del Global Financial Stability Report, redatto dal Fondo Monetario Internazionale.

Il report, che fotografa lo stato di salute del sistema finanziario internazionale, parte con una constatazione: la condizione finanziaria mondiale negli ultimi mesi è stata caratterizzata da una massiccia riduzione dei tassi di interesse e da un forte recupero dei prezzi degli asset rischiosi.

Dal precipitare degli eventi legati al covid-19, calcola l’IFM, le 10 principali banche centrali (G10) hanno incrementato gli assets detenuti di 6 trilioni di dollari, una cifra che rappresenta il 15% del PIL complessivo prodotto dai G10; più del doppio di quanto raccolto nel biennio della crisi finanziaria del 2008. Nello stesso periodo le borse mondiali hanno prima visto precipitare i loro indici, poi il recupero fino, in media, all’85% di quanto perso nel corso della capitulation. Sul mercato creditizio, infine, dell’iniziale allargamento degli spread sul mercato creditizio, il 70% è già stato riassorbito.

Le tre cose, sostiene il Global Financial Stability Report sono strettamente legate. L’intensità senza precedenti dello stimolo monetario, unito poi ad una forte risposta di politica fiscale, hanno sedotto gli investitori, prospettando loro una veloce ripresa economica nel dopo crisi. Un comportamento che non ha riguardato solo i mercati finanziari delle economie avanzate, ma ha coinvolto anche le economie emergenti. In queste ultime, per la prima volta nella loro storia, le banche centrali hanno fatto ricorso a strumenti non convenzionali, mentre le linee di swap con la FED hanno consentito a molti paesi di far fronte al deflusso di investimenti (poi calmatosi).

Ma, avverte l’FMI, questo scenario presenta rischi da non sottovalutare. Perchè il disallineamento tra le prospettive dell’economia e l’andamento dei mercati finanziari è evidente, basta guardare al comportamento di due indicatori che, storicamente, si muovono in maniera correlata: lo S&P500 e l’indice della fiducia dei consumatori americani.

La conseguenza di questo disallineamento è che repentine prese di coscienza da parte degli investitori possono trasformarsi in veri e propri capitomboli sui mercati, azionari e non solo. Alcune avvisaglie le abbiamo avute nelle scorse settimane. Un dato macro che fa emergere lentezza nella ripresa, un aumento dei contagi che fa ipotizzare nuovi lockdown o l’arrivo di una temutissima seconda ondata pandemica; tante sono le possibili “interferenze” che possono far deragliare dal percorso l’andamento dei prezzi degli assets, ravvivando altre fragilità, già presenti nel sistema.

Perchè l’Global Financial Stability Report ci ricorda come lo stock di debito corporate e statale sia a livelli record ed una recessione severa lo renderebbe ingestibile; perchè in una condizione di credito così espansiva, un improviso aumento delle insolvenze metterebbe di nuovo alla prova il sistema bancario.

Foto di kirkandmimi

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