USA, aprile da incubo. Europa PIL 1° trimestre

I dati della produzione industriale e delle vendite al dettaglio negli USA fotografano un aprile da incubo. Piccoli segnali di miglioramento per maggio. Europa, PIL 1° trimestre a -3.2%. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Cina, ad aprile produzione industriale su. Torna a salire la produzione industriale cinese che ad aprile segna 3.9%, meglio delle attese. Dopo 3 mesi di calo consecutivi, il ritorno alla piena operatività dell’economia cinese premia soprattutto la manifattura (+5%) mentre frena il settore estrattivo.

Eurozona, PIL 1° trimestre 2020. La stima preliminare del PIL dell’eurozona nei primi tre mesi dell’anno segna -3.2% su base annua e -3.8% su base trimestrale. Numeri sostanzialmente in linea con le attese e che rappresentano livelli record per l’area dell’euro. Nello specifico Germania e Francia entrano in recessione tecnica, la Germania in particolare segna il peggior dato dal 2009 ed il secondo peggior dato dall’unificazione. Il -2.2% su base trimestrale segue il -0.1% dell’ultimo trimestre 2019, facendo scattare quindi la recessione tecnica.

Sempre per la zona Euro, oggi è stato comunicato anche il dato relativo all’occupazione, che segnala la prima contrazione dal 2013, un -0.2% trimestrale che significa circa 400mila occupati in meno.

Hong Kong, economia tracolla nel primo trimestre 2020. L’economia di Hong Kong crolla sotto i colpi ripetuti delle rivolte di piazza e della pandemia. Il quarto trimestre consecutivo di crescita negativa segna il nuovo record storico, -5.8%, cifra confermata rispetto alla stima preliminare. Giù i consumi (-6%) mentre le esportazioni capitolano con un -9%. Su base annua la crescita negativa è di -8.9%

USA, Empire State Index rimbalza ad maggio. L’indice dell’attività manifatturiera dell’area di New York rimbalza a maggio e sorprende gli analisti. La lettura si ferma a -48.5, sempre in zona difficoltà, ma in recupero rispetto al mese precedente (-78.2) e meglio delle previsioni (-63.5). Le componenti dell’indice rimangono orientate al ribasso, con due dati da sottolineare: un miglioramento sul fronte delle aspettative sui prossimi 12 mesi (un po’ di fiducia in più da parte delle imprese); il declino, che continua, delle componenti occupazione e prezzi di vendita.

USA, vendite al dettaglio. Aprile da incubo. Nel mese scorso le vendite al dettaglio statunitensi sono scese del 16.4% su base mensile, oltre il 20% su base annua. Scende anche la componente meno variabile, le vendite core segnano -17% mentre le retail control sales flettono del 16.4%. Escludendo il settore auto e carburante il calo è del 16%. Numeri peggiori rispetto alle attese e su livelli da record assoluto.

USA, produzione industriale di aprile. L’output industriale statunitense cala dell’11.2% ad aprile rispetto a marzo, segnando la peggior flessione mensile della storia. La manifattura guida il ribasso con il settore auto che crolla del 60%. Il tasso di utilizzazione degli impianti scende al 64.9%, leggermente meglio delle attese. Su base annua la produzione industriale segna un vistoso -15.04%

USA, Michigan Consumer Sentiment migliora a maggio. L’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan tenta un rimbalzo a maggio, portandosi a 73.7 dal minimo toccato il mese scorso. Cominciano ad intravedersi gli effetti degli stimoli finanziari introdotti dal congresso, tanto che l’indice della condizione attuale migliora sensibilmente. Rimangono negative le aspettative sulla propria situazione finanziaria nei prossimi 12 mesi, con l’indicatore che tocca il minimo a 6 anni. Se quindi da un lato i consumatori americani percepiscono un minimo ristoro dall’intervento statale, rimane molto alta la preoccupazione per la propria posizione lavorativo e per le aspettative di reddito futuro.

Foto di Free-Photos

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