Cina, frenata delle esportazioni nel mese di marzo

Nel mese di marzo in Cina si è registrata una frenata oltre le attese delle esportazioni. Segno meno anche per le importazioni su domanda interna ancora debole. Negli USA aspettative di inflazione salgono ad aprile. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Gran Bretagna, indicazioni in chiaroscuro dai dati sul PIL. Nel mese di febbraio il PIL inglese è cresciuto dello 0.1% su base mensile, in rallentamento rispetto al mese precedente ma in linea con le attese del mercato. Si tratta del secondo mese consecutivo con un segno più. Più positiva la lettura se si prende come riferimento il trimestre. In quello chiuso a febbraio il PIL è cresciuto dello 0.2% rispetto al mese precedente, interrompendo una serie di cinque rilevamenti consecutivo senza crescita. Le attese, inoltre, erano di un aumento più contenuto a +0.1%. Su base tendenziale prevale ancora il segno meno: -0.2% contro il -0.1% del rilevamento precedente ma ben due decimi meglio rispetto alle attese. Sempre nel mese di febbraio si è registrata una ripresa della produzione industriale, cresciuta dell’1.1% rispetto a gennaio, miglior dato dal giugno scorso e nettamente sopra le attese. La produzione manifatturiera sale dell’1.2%, con un +2.7% su base annua che supera di sei decimi le attese del mercato. Infine, altra nota di speranza, la crescita del PIL attesa per marzo è dello 0.4%, due decimi in più rispetto a febbraio.

Cina, frenata delle esportazioni nel mese di marzo. Le esportazioni cinesi sono scese del 5.6% su base annua nel mese di marzo, in controtendenza rispetto al rilevamento precedente e ben al di sopra delle attese del mercato (-3%). Il dato risente del termine di confronto. Marzo 2023, infatti, aveva visto un’impennata delle esportazione del 10% su base annua. Ciò non toglie che i numeri indicano una debolezza della domanda estera a cui va aggiunta quella della domanda interna (-1.9% su base annua, secondo mese di calo consecutivo). Da segnalare le variazioni negative delle esportazioni verso Australia (-8%), Corea del Sud (-9%) ed Unione Europea (-5%). In crescita, invece, la domanda dai paesi dell’area ASEAN.

Cina, crescita prestiti sui minimi storici. Nel mese di marzo la crescita di prestiti a famiglie ed imprese è scesa al 9.6%, tre decimi sotto le attese e nuovo minimo storico (la media storica è attorno al 15%). I nuovi prestiti concessi a marzo hanno raggiunto quota 3.1 trillioni di yuan, circa il doppio rispetto al mese precedente ma leggermente sotto le attese del mercato.

USA, prezzi delle importazioni salgono a marzo. Altro segnale non proprio tranquillizante per la FED. Nel mese di marzo i prezzi delle importazioni sono saliti dello 0.4%, un decimo in più rispetto alle attese e terzo mese consecutivo di crescita. Su base tendenziale si torna al segno più per la prima volta dal gennaio dell’anno scorso, con un +0.4%. Numeri che potrebbero rallentare ulteriormente la discesa dell’inflazione verso il target del 2%.

USA, indice fiducia consumatori ad aprile. La fiducia dei consumatori statunitensi cala nel mese di aprile. L’indice elaborato dall’università del Michigan scende a 77.9 punti dai 79.4 registrati il mese scorso. Cala sia la componente relativa alle aspettative, sia quella relativa alla situazione attuale. A frenare l’ottimismo, sospendendo il giudizio sulle prospettive economiche, sono anche le prossime elezioni presidenziali. Sul fronte dei prezzi gli ultimi dati non aiutano a raffreddare le aspettative: quelle a 12 mesi salgono al 3.1% (massimo da quattro mesi a questa parte, tre decimi in più del mese precedente); quelle a 3 anni tornano al 3% (massimo a 6 mesi).

Foto di jd210848

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