Eurozona, recessione pesante e futuro a rischio

Per l’Eurozona la recessione sarà pesante. Nel presentare le stime di primavera la Commissione Europea avverte che non tutti i paesi saranno in grado di reagire allo stesso modo e questo aumenta i rischi di tenuta per l’Euro. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Germania, giù ordinativi. Settore privato in profondo rosso ad aprile. I nuovi ordini all’industria tedesca calano ad aprile del 15.6% rispetto al mese precedente, si tratta della peggior variazione mensile dal 1991 ad oggi. Il calo riguarda sia la componente estera (-16%) sia la componete interna (-14%), con il settore dei beni capitali a guidare la flessione (-22%), tengono i beni di consumo a -1.3%

Sempre oggi è arrivato anche il dato finale del PMI Composite di aprile, che si ferma a 17.4, in leggero aumento rispetto alla stima preliminare. Del sondaggio vale la pena sottolineare due aspetti. Il primo riguarda la componente relativa alla fiducia delle imprese che, dopo il capitombolo di marzo, sembra stabilizzarsi; il secondo aspetto è legato all’outlook sui prossimi mesi. In questo caso è una visione cupa del futuro a prevalere ma, forse un po’ a sorpresa, il pessimismo è più accentuato nel settore manifatturiero che in quello dei servizi.

Eurozona, recessione pesante e futuro a rischio. Mentre i dati finali dei PMI composite nazionali sanciscono le difficoltà affrontate dal settore privato nel mese di aprile, le previsioni sull’andamento dell’economia dell’eurozona fanno tremare le vene ai polsi. La Commissione Europea vede il 2020 chiudersi con un pesante -7.7% (per l’Italia PIL a -9% abbondante), con un rimbalzo per il 2021 nell’ordine dei 6 punti percentuali. Un rimbalzo non omogeneo, sottolinea la commissione, che dipenderà non solo dalla pandemia ma anche dalla capacità di mettere in atto le giuste scelte in materia di politica fiscale e di sfruttare le risorse a disposizione. Ergo, aggiungiamo, chi ha più margini di bilancio ne uscirà ulteriormente rafforzato. Paesi come Italia e Grecia rischiano di affrontare il futuro prossimo con fardelli di debito nell’ordine del 160% e 200% rispettivamente. La conclusione è il rischio, apertamente dichiarato oggi dalla Commissione, che la moneta unica crolli sotto il peso di un blocco, quello del nord, decisamente più veloce rispetto al sud del continente.

Sempre in giornata diffusi i dati sulle vendite al dettaglio nell’area euro a marzo. Il dato, un sonoro -11.2% rispetto al mese precedente, è sotto le attese. Male il settore auto (-20%) mentre cresce ancora il comparto alimentare (+5% con bevande e tabacco). Crescono anche le vendite online ma ad un ritmo decisamente più blando rispetto al mese precedente.

UK, settore costruzioni depresso ad aprile. L’indice PMI del settore costruzione crolla a 8.2 punti in aprile, dal 39,3 di marzo. Si tratta del nuovo minimo record della serie (iniziata nel 1991).

USA, occupazione. Sondaggio ADP. Aprile lascia in dote una perdita di posti di lavoro di oltre 20 milioni di unità, 16 milioni nel settore dei servizi (8.6 milioni nel solo settore ricettivo). Si tratta del peggior dato in assoluto registrato dal sondaggio ADP , che anticipa i dati ufficiali sul mercato del lavoro statunitense in programma per venerdì prossimo.

Foto di Capri23auto

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