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Effetti della pandemia: incertezza e pessimismo

Capire attraverso quali canali si trasmettono gli effetti della pandemia è fondamentale per mettere in atto misure efficaci e mirate di politica economica. Due ricerche provano a sondare i legami tra covid-19, incertezza e pessimismo.

Imprese e consumatori. Sono questi gli attori sui quali sono puntati gli occhi degli analisti per capire come potrà evolversi, dal punto di vista economico, la lunga fase di convivenza con il coronavirus. Imprese e consumatori che, attraverso i loro comportamenti ed il loro modo di reagire alla situazione, sono anche gli involontari canali di trasmissione degli effetti della pandemia.

Due recenti ricerche hanno provato a capirne qualcosa di più, concentrandosi su due variabili importanti per determinare il comportamento economico di un singolo: la percezione di incertezza ed il morale.

Il primo studio è stato condotto da Scott Baker, Nicholas Bloom, Steven Davis e Stephen Terry. Un working paper pubblicato da NBER che prova a capire, attraverso l’analisi di alcuni indicatori, il grado di incertezza indotto nel sistema economico dalla pandemia.

Baker ed i suoi colleghi hanno così analizzato, in particolare, l’andamento del VIX, quello di un indice di incertezza costruito sull’analisi delle notizie pubblicate sui giornali, le aspettative delle imprese e le stime dei previsori.

Il risultato di tale ricerca ci dice che i livelli di incertezza raggiunti nella fase epidemica del covid-19 sono altissimi. Utilizzando un modello di previsione dell’andamento economico “post-distastri” (ideato proprio da Baker), i 4 economisti hanno provato a tracciare un ipotetico andamento macroeconomico di medio termine. I risultati scoraggerebbero anche i più convinti sostenitori della ripresa a V. L’incertezza, secondo il modello, peserebbe sul sistema economico per molti trimestri. Prendendo come esempio gli USA, lo shock pandemico iniziale combinato con l’incertezza montante si traducono in un -9% di PIL reale nel 2° trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019 (annualizzato fa -36%). Stando al modello, l’ultimo trimestre 2020 sarebbe il punto più basso della crisi (-11% a/a), ma per rivedere il segno più, suggeriscono Baker ed i suoi colleghi, seriverrebo altri 5 trimestri. Di questo lunghissimo percorso a U, il 60% è spiegato proprio dall’enorme incertezza sprigionatasi nei giorni di lockdown.

effetti della pandemia - incertezza
Scott R. Baker, Nicholas Bloom, Steven J. Davis, Stephen J. Terry – Incertezza ed economia nel medio termine. PIL reale USA

Incertezza, quindi, grande protagonista. Ma c’è un altro aspetto da indagare: il morale dei consumatori. Se ripresa veloce sarà, lo potrà essere solo se i comportamenti dei consumatori non subiranno grosse variazioni. I primi dati, però, non sembrano andare in questa direzione.

Gene Ambrocio, della Bank of Finland, si occupa da un po’ di tempo di analizzare la reazione dei consumatori di fronte ad una crisi. Il morale dei consumatori può essere analizzato attraverso tre vettori: le aspettative, il disappunto per la situazione attuale ed il grado di incertezza percepita.

A seconda di quale di questi vettori prevalga nel morale del consumatore, Ambrocio sostiene che mutano gli effetti macroeconomici di medio termine. Evidenze empiriche mostrano che shock della domanda “guidati” da aspettative pessimistiche portano ad un maggior livello di disoccupazione e ad una bassa inflazione; shock che scatenano grande incertezza hanno invece effetti filo-inflattivi.

Analizzando i dati del 2020 relativamente al morale dei consumatori europei, Ambrocio ci dice che lo shock della pandemia ha colpito soprattutto attraverso un netto calo delle aspettative, un pessimismo che i alcuni paesi si è accompagnato ad un sensibile dissenso. L’incertezza, invece, non sembra essere predominante nel morale dei consumatori.

Questo quadro porta l’economista di Bank of Finland ad ipotizzare che tra gli effetti più marcati della pandemia nel medio termine ci sarà la disoccupazione. In alcuni paesi, probabilmente quelli con misure più stringenti o politiche di stimolo meno efficaci, l’aumento del dissenso potrebbe indurre a fenomeni inflattivi.

Foto di photosforyou

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