La volatilità dei mercati finanziari è la vera protagonista di questo ottobre, un mese che statisticamente pare votato ai ruzzoloni e che quest’anno porta con sé inquietudini da orso. Un investitore consapevole, per poter gestire al meglio anche i periodi più altalenanti, sa di poter contare su due strumenti: strategia e tattica.
Con lo S&P 500 che balla pericolosamente a ridosso della zona dei 2500 punti, il Nasdaq che precipita in una sola seduta di oltre il 4% e la nostrana Piazza Affari che lotta sulle resistenze a 19000, molti si sono affrettati ad ipotizzare che l’orso si stia lentamente risvegliando dal proprio letargo; pronto a riprendersi la scena da cui manca, oramai, da un lustro.
La volatilità è tornata prepotente sui mercati azionari mentre l’effetto tassi si occupava di ridimensionare il settore obbligazionario. Il VIX (l’indice della paura, o meglio l’indice della volatilità sulla borsa americana) è passato da quota 12 di inizio Ottobre a quota 25 di lunedì scorso.
Come deve comportarsi un investitore di fronte a questa “folata” di volatilità? La tentazione di vendere e rifugiarsi nella liquidità potrebbe essere comune a molti. Un investitore consapevole sa però di poter fare affidamento su due concetti: strategia e tattica.
Strategia significa saper posizionare correttamente nel tempo i propri obiettivi di investimento ed associare loro il giusto livello di volatilità. Sembra una cosa scontata ma non lo è quasi mai. A cosa serve il denaro che risparmiamo? Siamo in grado di rispondere precisamente a questa domanda? Se non lo siamo rischiamo di porre in atto investimenti sbagliati e aumentiamo le possibilità di andare nel panico di fronte ad un incremento della volatilità dei mercati finanziari.
Prendiamo un semplice esempio di suddivisione degli obiettivi per orizzonte temporale.
| Tipo di esigenza / obiettivo | Orizzonte temporale | Strategia di investimento |
| Esigenze di liquidità | 1-2 anni | Conto remunerato/Obbligazioni a breve termine e basso rischio |
| Impegni quantificati di medio termine | 2-5 anni | Portafoglio obbligazionario (duration pari o inferiore a orizzonte temporale) |
| Progetti di lungo termine | oltre 5 anni | Azioni, obbligazioni a lungo termine e high yield |
In una situazione come quella descritta in tabella, l’arrivo di un periodo di volatilità sui mercati azionari non comporta alcun rischio per le nostre esigenze. L’investitore sa che i soldi per gli obiettivi a breve sono liquidi e disponibili, idem per gli impegni a medio termine, immunizzati dal rischio tassi e dalle avverse condizioni sull’azionario. Per gli impegni di lungo periodo ogni investitore consapevole sa che il tempo rende innocua la volatilità dei mercati finanziari.
Se la strategia è l’arma vincente nella pianificazione di lungo periodo, la tattica ci viene in soccorso per cercare, quanto possibile, di ridurre la volatilità nel breve periodo. E la statistica ci dimostra che la tattica, nel breve periodo, riesce a svolgere egregiamente il suo lavoro. Non servono operazioni cervellotiche, anche un semplice ribilanciamento periodico può aiutare a ridurre la volatilità o, quantomeno, mantenerla nel solco tracciato dalla strategia.






