Truffe finanziarie. Come difendersi?

L’ultima notizia in ordine di tempo arriva dal nord-est. Circa 3000 risparmiatori, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono rimasti vittime di un’organizzazione di falsi promotori, capaci di raccogliere oltre 73 milioni di euro con la promessa di allettanti rendimenti. Le truffe finanziarie sono una delle principali minacce al risparmio. Come ci si può difendere?

Nel caso scoperto dalla Guardia di Finanza di Venezia-Portogruaro, il modus operandi della “banda” di falsi promotori rispecchiava in pieno il classico schema Ponzi: molto sinteticamente, si pagano i rendimenti con il denaro raccolto dai successivi investitori (ricordate il caso Madoff?). Le vittime diventano così degli amplificatori della truffa, reclutando nuovi risparmiatori e permettendo ai truffatori di raggranellare il bottino desiderato e sparire prima che “vadano in scadenza” nuovi interessi.

Spesso e volentieri queste operazioni si basano su due elementi fondamentali: la fiducia carpita alle vittime ed il rendimento promesso. Nel caso in specie erano state costituite, secondo l’accusa, anche una serie di società fantasma, rendendo il meccanismo molto complesso e difficile da smascherare.

Ma è possibile difendersi dalle truffe finanziarie? O perlomeno si possono utilizzare delle precauzioni in grado di ridurre la probabilità di cadere vittime di questi raggiri? Proviamo a stilare un piccolo decalogo. Una lista che può essere utile nel caso in cui vi citofoni alla porta un presunto promotore o consulente finanziario, pronto ad offrirvi l’investimento del secolo.

1) Per prima cosa occorre sapere con chi si sta parlando. L’attività di promozione finanziaria ed in generale quella di sollecitazione al risparmio sono regolate rigidamente. Se la persona in questione dice di essere un promotore potete chiedere che vi fornisca il numero di iscrizione e verificarlo presso l’albo dei consulenti finanziari. Se la persona si presenta come broker o assicuratore potete richiedere il numero di iscrizione al RUI (il registro unico degli intermediari). Se vi dice di avere un mandato, la banca o l’assicurazione o la società di investimento che fa da mandante deve essere dotata di apposita autorizzazione (l’iscrizione al RUI o, nel caso di società con sede in un paese della comunità europea e che gode del mutuo riconoscimento, presso l’autorità del paese comunitario dove ha sede).

2) Anche se la persona non vi è sconosciuta è sempre bene effettuare un controllo presso l’Albo o il RUI per capire se è ancora attivo. È utile anche controllare i provvedimenti della Consob per accertarsi che non vi siano pendenze a suo carico. La mente della truffa del nord-est, ad esempio, era stato oggetto di un provvedimento della CONSOB nel 2006.

3) La raccolta diretta di denaro da parte del promotore è possibile solo tramite assegno intestato alla società mandante. Mai consegnare assegni circolari o intestati direttamente al promotore. Il mezzo migliore per qualsiasi trasferimento di denaro è sempre il bonifico bancario. L’Iban, tra l’altro, può permettervi di risalire ad una banca e ad uno sportello, informazioni utili per valutare la coerenza delle informazioni raccolte al punto 1

4) In cosa investe questa società? Ricordate la vecchia regola: nessuno regala soldi. Se il rendimento è molto alto significa che il rischio è molto alto (nel caso in questione si parlava di FOREX, quindi mercati valutari). Guardate il mercato. Quali sono i rendimenti annui dei principali strumenti finanziari? Un confronto con le alternative può essere molto utile per capire dove stiamo andando a parare.

5) E se il rendimento non genera sospetti? Leggete sempre le carte, pretendete una documentazione. Un prospetto informativo ed un contratto nel quale siano esplicitamente elencati gli strumenti finanziari nei quali i soldi sono investiti. Si tratta di azioni, obbligazioni, derivati o che cosa? Sono negoziati in un mercato regolamentato? Si possono disinvestire in qualsiasi momento?

6) Prendere tempo. Anche i trader più incalliti vi diranno che, sui mercati finanziari, non esiste il treno che passa una volta soltanto. Le occasioni di rendimento sono molte e si ripetono nel tempo. Nessuna fretta, prendete tempo ed approfittatene per mettere in atto il punto 7.

7) Informatevi e chiedete consiglio. Esistono molte associazioni di consumatori che possono esservi utili, siti e blog di economia e finanza, come Ekonomia.it, rispondono sovente (e con molto piacere!) a dubbi di questo genere posti dai lettori. Se avete un buon rapporto con la vostra banca potete rivolgervi al vostro consulente. Più informazioni e pareri si acquisiscono e più si diventa consapevoli.

8) Se il dubbio comincia a farsi sospetto è il momento di avvisare le forze dell’ordine. La situazione che state vivendo potrebbe aver già creato delle vittime e altre potrebbe crearne, se non fermata in tempo.

9) Se gli 8 punti visti fino ad ora non sono serviti a liberarvi dalla minaccia, non resta che ricordare un’altra vecchia e famosa regola: diversificare. Mai investire in un unico prodotto finanziario, mai investire tutto nella stessa banca o con lo stesso promotore. La concorrenza fa bene e nel malaugurato caso che le cose non vadano a buon fine, non avrete perso che una piccola parte del vostro capitale (a tutto c’è rimedio).

10) Il decimo consiglio riassume tutti gli altri e dovrebbe essere un mantra per qualsiasi investitore. Investire solo in qualcosa di cui si ha una, seppur basica, conoscenza. L’ignoranza non è una colpa, far finta di niente quando non si sa una cosa può, invece, diventarlo. Non si tratta di essere esperti in matematica finanziaria, ma di avere presente il funzionamento di uno strumento finanziario e tenere a mente la relazione rischio-rendimento. Chiedete e pretendete precisione, indagate ogni aspetto che vi appare fumoso, prendete appunti e valutate le incongruenze. Il buon senso, spesso, può essere un ottimo salvagente contro le truffe finanziarie.

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