Dopo averla testata nella giornata di ieri, il rendimento dei governativi americani T-Note a 10 anni tocca la soglia del 3%. Non succedeva dal 2014. Ma perchè è così importante questo livello di rendimento?
Il rendimento del T-Note a 10 anni è il barometro di riferimento per il mercato dei prestiti. Ciò significa che dal suo andamento dipende la consistenza delle rate di mutui, di finanziamenti per l’acquisto di auto e molto altro. Si capisce da subito come un suo aumento posso avere dei riflessi molto pesanti sull’economia reale in termini di consumi e quindi di futura crescita della domanda interna, con ricadute prevedibili sui futuri profitti aziendali.
Dopo una lunga rincorsa, partita ad agosto del 2016, il rendimento del T-Note a 10 anni si è riaffacciato nella zona del 3%, un livello che viene considerato molto importante anche per le aspettative degli investitori, non a caso si parla di una soglia psicologica, oltrepassata la quale, i mercati iniziano a sentire odore di surriscaldamento dell’economia e di conseguente brusco intervento della Federal Reserve. L’ultima volta che successe, nel 2014, la volatilità sui mercati finanziari subì un consistente aumento.
Stando alla teoria delle aspettative un rialzo dei rendimenti a lungo periodo sconta un’aspettativa di tassi a breve termine più alti in futuro. Questa aspettativa ha le sue radici nell’attesa di una risalita veloce dell’inflazione e quindi di un intervento massiccio da parte della banca centrale. La Fed, dal canto suo, ha già comunicato la volonta di intervenire diverse volte sia nel 2018 che nel 2019.
Secondo molti analisti è probabile che il rendimento del T-Note a 10 anni possa arrivare in area 3,5% entro l’anno. L’interpretazione del movimento al rialzo del rendimento decennale non è concorde. Secondo alcuni potrebbe essere semplicemente un effetto di breve periodo, legato essenzialmente al rialzo del petrolio. Per alcuni, invece, la situazione potrebbe essere il campanello di allarme di una crescita troppo “focosa” da parte dell’economia americana, aiutata in questo dalla riforma fiscale dell’amministrazione Trump.