A marzo l’economia statunitense ha creato 228 mila nuovi posti di lavoro, massimo a tre mesi e ben al di sopra delle attese del mercato. Rivisto al ribasso il dato di febbraio a 117 mila dai precedenti 151 mila. Il tasso di disoccupazione sale di un decimo e tocca il 4,2%, massimo da novembre e oltre le attese, avvicinandosi a quella soglia che la regola di Sahm indica come potenziale segnale di recessione in arrivo. Il tasso di partecipazione cresce di un decimo, al 64,5%. Situazione stabile sul fronte dei salari, con la crescita della paga oraria che si ferma allo 0,3% mensile e al 3,8% su base annua, in calo rispetto a febbraio.
Germania, crescita nulla per gli ordinativi industriali a febbraio.
Nel mese di febbraio gli ordini all’industria tedesca hanno registrato una crescita nulla rispetto a gennaio. Si tratta del secondo mese consecutivo senza incrementi e di un dato nettamente inferiore alle attese, fissate al +3,5%. A sostenere la domanda sono gli ordini di aerei, veicoli militari, navi e treni, mentre si registra un calo di oltre il 6% per la lavorazione dei metalli. In calo la domanda interna, mentre quella estera registra un +0,8% grazie esclusivamente agli ordini extra-UE. Al netto delle grandi commesse la variazione diventa negativa, al -0,2%. Su base trimestrale gli ordinativi registrano un calo dell’1,6%.
Canada, situazione mercato del lavoro a marzo.
L’economia canadese perde quasi 33 mila posti di lavoro a marzo, primo segno meno da luglio scorso ed in controtendenza rispetto alle attese. Il tasso di disoccupazione sale al 6,7%, in linea con le attese ed un decimo oltre il riferimento precedente. Il tasso di partecipazione scende al minimo da cinque mesi, mentre sul fronte dei salari si registra un calo di cinque decimi della crescita della paga oraria. rispetto al mese precedente.
Eurozona, settore costruzioni ancora in contrazione a marzo.
Segnali di recupero ma ancora fase di contrazione per il settore costruzioni dell’area Euro.A marzo il sondaggio PMI risale a 44,8 punti, due punti abbondanti in più rispetto al mese precedente. La domanda debole frena ordini e produzione, ma il ritmo del rallentamento si fa più lento. A livello nazionale da segnalare la lettura sopra la soglia dei 50 punti per l’Italia, mentre la Germania torna a peggiorare e registra il minimo da inizio anno.
Foto di Janno Nivergall