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Un nuovo Etf con strategia All Weather. Ma di cosa si tratta?

Combinare asset differenti, ognuno dei quali risponde in modo diverso alle varie condizioni economiche. Questa è la strategia All Weather creata da Bridgewater che ora diventa anche un ETF. Andiamo a scoprire di cosa si tratta e come funziona.

A Wall Street è negoziabile da una settimana un nuovo ETF. Si chiama SPDR Bridgewater All Weather ETF e il nome tradisce subito ispiratore e strategia. Si tratta, infatti, del primo ETF della creatura di Ray Dalio e si basa sulla specialità della casa, vale a dire la strategia All Weather. Messa in sordina negli ultimi anni, la diversificazione del rischio modellata da Bridgewater sembra aver ripreso vigore in questi turbolenti ultimi mesi. Ma allora vediamo di cosa si tratta e proviamo a testarla.

La strategia All Weather nasce dall’esigenza di creare un portafoglio in grado di affrontare ogni scenario economico, riducendo al minimo i rischi derivanti dalle fluttuazioni del mercato. Sviluppata principalmente da Ray Dalio e dal team di Bridgewater Associates negli anni ’90, questa metodologia si basa su una profonda analisi dei cicli economici e sull’adozione di una diversificazione strategica che non si limita alla mera suddivisione in asset, ma si concentra sulla gestione del rischio in modo da ottenere rendimenti stabili nel tempo.

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L’idea di un portafoglio “adatto a tutte le stagioni” ha preso forma partendo dalla constatazione che i mercati finanziari attraversano cicli economici caratterizzati da inflazione, deflazione, crescita e stagnazione. Tradizionalmente, gli investimenti concentrati su una singola classe di asset (come le azioni) hanno mostrato elevata volatilità e performance altalenanti. Ray Dalio e il suo team hanno quindi ideato un approccio innovativo: combinare asset differenti, ognuno dei quali risponde in modo diverso alle varie condizioni economiche. L’obiettivo era quello di costruire un portafoglio che, attraverso una corretta allocazione del rischio, potesse mantenere una performance stabile, anche quando uno o più segmenti del mercato venivano colpiti negativamente. Da allora, la strategia All Weather è diventata un punto di riferimento per molti investitori istituzionali e privati che cercano stabilità e resilienza nei periodi di incertezza.

La metodologia All Weather si fonda su due pilastri: la diversificazione multi-asset e il risk parity.

La diversificazione prevede l’inclusione di differenti classi di investimento, quali azioni, obbligazioni a lungo termine e a medio termine, materie prime e oro, ognuna delle quali ha una diversa sensibilità ai cambiamenti economici.

Il concetto di risk parity, invece, mira a bilanciare il portafoglio non in base all’ammontare di capitale investito, ma in base al rischio intrinseco di ciascun asset. In altre parole, asset meno volatili come le obbligazioni vengono ponderati maggiormente, mentre asset più volatili come le azioni ricevono un peso inferiore, con l’obiettivo di uniformare il contributo al rischio complessivo del portafoglio. Questo approccio permette di attenuare gli impatti negativi di eventuali shock di mercato, garantendo una maggiore stabilità nel lungo periodo.

Ma allora proviamo a vedere nel concreto questa strategia. Prendiamo un esempio classico di portafoglio All Weather, che prevede la seguente allocazione:

  • 7,5% in materie prime, che possono proteggere dall’inflazione e diversificare ulteriormente il portafoglio.
  • 30% in azioni, per beneficiare della crescita economica;
  • 40% in obbligazioni a lungo termine, che tendono a performare bene in scenari deflazionistici o di rallentamento economico;
  • 15% in obbligazioni a medio termine, per offrire una maggiore liquidità e ridurre la volatilità complessiva;
  • 7,5% in oro, da considerarsi un bene rifugio in periodi di incertezza;

Applicando un ribilanciamento annuale, testiamone la performance e confrontiamolo con un altrettanto classico portafoglio 60/40.

Strategia All Weather contro strategia 60/40

Dalla simulazione, i rendimenti annuali medi ipotizzati portano a:

• Un rendimento annualizzato per il portafoglio All Weather del 6,3%, con una deviazione standard annualizzata del 9,56% e un drawdown massimo del 17,63%.
• Un rendimento annualizzato per il portafoglio 60/40 dell’8,11%, con una deviazione standard annualizzata dell’11,1% e un drawdown massimo del 27,24%

Questi risultati evidenziano come, in uno scenario in cui il mercato azionario ha sperimentato anni particolarmente positivi, il portafoglio 60/40 – grazie all’elevata quota in azioni – abbia registrato performance superiori rispetto all’approccio più difensivo e diversificato dell’All Weather. Ma proprio la struttura più attenta alla volatilità ha permesso all’All Weather di ottenere una deviazione standard annualizzata più bassa e soprattutto un drawdown, vale a dire la perdita massima subita da un portafoglio rispetto al suo picco precedente, più basso.

Abbiamo anche provato a confrontare la strategia con le analisi prodotte dall’algoritmo sviluppato in KBmeter per valutare l’andamento dei mercati finanziari. I risultati di questa simulazione li potete consultare qui.

Illustrazione di cromaconceptovisual

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