Australia, banca centrale taglia i tassi come da attese. La banca centrale australiana torna ad abbassare i tassi per la prima volta dal novembre del 2020, e lo fa con un taglio di 25 punti base in linea con le attese del mercato. Le motivazioni assomigliano a quelle utilizzate da altri istituti centrali: l’inflazione viaggia verso il target mentre qualche nube si addensa sull’economia. Il board non si sbilancia su ulteriori interventi, sottolineando che la situazione rimane di forte incertezza.
Gran Bretagna, mercato del lavoro in salute ma prosegue accelerazione salari. Nell’ultimo trimestre del 2024 il tasso di disoccupazione inglese si è confermato al 4,4%, un decimo sotto le attese del mercato; rimane consistente il numero di disoccupati oltre i 12 mesi. A gennaio tornano a salire le richieste di sussidi di disoccupazione, dopo tre mesi di calo consecutivi. I nuovi occupati nel periodo ottobre dicembre 2024 sono stati 107 mila, in aumento rispetto al periodo precedente ed in controtendenza rispetto ai precedenti tre trimestri di calo consecutivi. Nel complesso l’occupazione cresce per il nono trimestre consecutivo. Capitolo salari: nell’ultimo trimestre dell’anno la paga settimanale inclusi i bonus è salita del 6% su base annua, toccando il massimo a oltre un anno. Si tratta del terzo rilevamento in crescita consecutivo. L’incremento reale sale al +2,5%, un decimo in più rispetto al mese precedente. Di contro, nell’ultimo trimestre del 2024, la produttività del lavoro è tornata a salire, registrando un +0,7% rispetto al trimestre precedente. SI tratta, nel complesso, di numeri che potrebbero far crescere la prudenza della banca centrale nel continuare con ulteriori tagli dei tassi.
Germania, indice fiducia investitori sale oltre attese a febbraio. Nel mese di febbraio la fiducia degli investitori tedeschi è salita oltre le attese. L’indice Zew tocca quota 15,7 punti, massimo da luglio 2024 e miglior incremento mensile dal gennaio del 2023. Gli intervistati scommettono in un esito elettorale che consenta al futuro governo di operare, e si attendono un ritorno alla crescita per quel che riguarda i consumi privati, anche grazie alla politica monetaria della BCE. Leggero miglioramento anche per la componente relativa alla condizione attuale.
Canada, inflazione nel mese di gennaio. Terzo mese consecutivo sotto la soglia del 2% per l’inflazione canadese. A gennaio la variazione annua dei prezzi al consumo si ferma all’1.,9%, un decimo in più rispetto a dicembre ed in linea con le attese. L’inflazione core risale al 2,1%, massimo da quasi un anno e secondo mese di crescita consecutivo. Anche la versione trimmed mean, al netto delle oscillazioni più vistose, rimane sopra le attese e si ferma al +2,7%. Si tratta comunque di livelli vicini al target della banca centrale e per questo gli analisti si aspettano che l’istituto proceda con ulteriori tagli dei tassi.
Stati Uniti, indice Empire State per il mese di febbraio. Torna in territorio positivo l’indice dell’attività manifatturiera dell’area di New York. A febbraio l’Empire State Index sale a 18,3 punti, massimo da novembre scorso. In moderata crescita ordini e spedizioni, mentre scende la componente occupazione. Sul fronte prezzi numeri in crescita sia per quel che riguarda i prezzi alla produzione che per quelli di vendita. La fiducia degli operatori scende ma rimane l’ottimismo sulle aspettative per i prossimi sei mesi.
Foto di Dan Johnston