Cina, inflazione in aumento ma è l’effetto Lunar New Year. Il capodanno cinese porta un po’ di sollievo ai dati sull’inflazione. Nel mese di gennaio i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,5% su base annua, quattro decimi in più di dicembre e massimo da agosto scorso. Su base mensile l’incremento è stato dello 0,7%, massimo a un anno. Si tratta, come accennato, di una ripresa dovuta all’aumento delle spese dei consumatori in occasione del capodanno cinese, ma le dinamiche di fondo continuano ad indicare il rischio di un ritorno in deflazione. I prezzi alla produzione, infatti, hanno registrato per il mese di gennaio il 28° mese consecutivo di calo, con un -2,3% su base annua ed un -0,2% su base mensile.
Brasile, aspettative di inflazione prossime al 6%. Il sondaggio sulle aspettative di inflazione degli analisti brasiliani continua a segnalare numeri in salita. L’inflazione attesa a 12 mesi sale al 5,87%, un decimo in più del rilevamento precedente e 14° rialzo consecutivo. Il dato è importante alla luce delle ultime manovre restrittive della banca centrale e di quelle annunciate per la prossima riunione. Per gli analisti la forte spesa pubblica che sostiene i consumi rimane un elemento che alimenta inflazione, e al momento l’azione della banca centrale non sembra sufficiente a modificare le aspettative.
Stati Uniti, aspettative di inflazione a febbraio. Per il sondaggio della Federal Reserve di New York, l’aspettativa di inflazione a 12 mesi dei consumatori statunitensi rimane ferma al 3%, sale di tre decimi quella a 5 anni (dal 2,7% al 3%). I consumatori si attendono prezzi più alti per gas, alimentare, farmaci ed educazione. Cala, invece, l’aspettativa sulla crescita dei consumi e tocca il minimo a quattro anni.
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