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Elezioni USA, sul tema tasse pesano i numeri dei conti pubblici

Manca poco alle elezioni negli USA ed il tema delle tasse è particolarmente sentito. Abbiamo messo in fila le proposte dei due canditati sulle quali però pesano gli ultimi numeri diffusi dal Congressional Budget Office.

Alle elezioni presidenziali negli USA mancano poco più di tre settimane e come ogni campagna elettorale che si rispetti – tutto il mondo è paese – il tema delle tasse rimane sempre fra i più gettonati.

Ma quali sono le posizioni in tema di tasse dei due canditati alle elezioni USA? In estrema sintesi, leggendo i programmi, si potrebbe dire che mentre Harris mira a una redistribuzione della ricchezza con maggiori tasse sui “ricchi” e sulle grandi aziende, Trump vuole mantenere le riduzioni fiscali esistenti per stimolare la crescita economica. Più nel dettaglio i punti salienti in tema fiscale dei due candidati si potrebbero riassume in questo elenco.

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Imposte sul reddito: Harris propone di aumentare l’aliquota massima dell’imposta sul reddito al 39,6% per coloro che guadagnano più di 400.000 dollari all’anno, tornando così all’aliquota precedente alla riforma fiscale del 2017. Trump propone di rendere permanenti le riduzioni fiscali introdotte con il Tax Cuts and Jobs Act (TCJA) del 2017, mantenendo l’aliquota massima al 37%. Inoltre propone di eliminare la doppia tassazione a cui sono sottoposti i cittadini statunitensi residenti all’estero.

Imposte sulle plusvalenze: Harris prevede di aumentare l’aliquota sulle plusvalenze a lungo termine al 28% per i redditi superiori a 1 milione di dollari​

Imposta sulle società: Harris intende alzare l’aliquota dell’imposta sulle società dal 21% al 28% e aumentare le tasse sui profitti esteri e sull’industria dei combustibili fossili​. Trump vuole mantenere l’aliquota del 21% sulle società e introdurre ulteriori incentivi fiscali per le imprese​.

Crediti d’imposta e deduzioni: Harris propone di espandere il credito d’imposta per i figli fino a 6.000 dollari per i bambini più piccoli e di rendere permanente il credito d’imposta sui guadagni per i lavoratori a basso reddito. Vuole anche eliminare le tasse sui redditi da mance e offrire incentivi fiscali per l’acquisto di case. Trump ha proposto l’eliminazione del limite alla deduzione delle tasse statali e locali (SALT), un provvedimento che sarebbe particolarmente favorevole negli stati con alte imposte.

Come detto si tratta di proposte che interpretano la diversa visione economico/fiscale del paese ma entrambe, ed in particolare quelle che aumentano la spesa pubblica, dovranno fare i conti con la realtà dei numeri. Numeri che sono stati aggiornati pochi giorni fa dal Congressional Budget Office nel consueto report mensile.

Nell’ultimo anno fiscale il deficit federale statunitense ha toccato quota 1.8 trilioni di dollari, con un deficit/PIL al 6.4%. Un rosso su cui pesano gli oneri sul debito (i pagamenti annuali sugli interessi hanno già superato il trilione di dollari) ed i programmi di assistenza sociale, tra cui il Medicare. Pur risultando inferiore di quattro punti percentuali rispetto alla proiezione di giugno, il trend del deficit federale non sembra conoscere inversione di tendenza. Pur avendo vissuto condizioni di deficit più pesanti, gli osservatori ricordano che mai negli USA queste condizioni si erano registrate in periodi di crescita economica stabile e di bassa disoccupazione come, stando ai dati, lo è quello attuale. Le proiezioni, inoltre, indicano differenze negative tra entrate ed uscite anche per i prossimi anni con le ovvie conseguenze sul debito pubblico.

Attualmente, il debito pubblico degli Stati Uniti ha raggiunto 35,68 trilioni di dollari a ottobre 2024, con un aumento di oltre 2,2 trilioni di dollari solo nell’ultimo anno. Ritmi di crescita non sostenibili nel lungo periodo e che necessitano di sostanziosi accorgimenti fiscali per rimetterlo in carreggiata. Passato quel fatidico 5 novembre sarà su questo che si misureranno le proposte in materia fiscale della futura presidenza a stelle e strisce.

Foto di kp yamu Jayanath

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