Sul mercato è ancora risk on o qualcosa è cambiato?
Se guardiamo alla nostra analisi di sentiment non possiamo non notare che gli investitori stanno adottando un approccio più prudente. Le incertezze legate al raggiungimento della soft landing per l’economia americana, i segnali macro non incoraggianti che arrivano da Cina ed Europa e le variabili geopolitiche fanno pensare ad una seconda parte del 2024 con profitti meno brillanti e un po’ più volatilità. Per questo notiamo una preferenza per il settore delle utilities e per il fattore Low Volatility. Una preferenza che sta caratterizzando sia il breve termine che il medio termine.
Ed in più c’è il momento ancora ottimo dell’oro.
Sul lingotto agiscono molte variabili (banche centrali, andamento del dollaro tra queste) ma non è da trascurare l’idea che alcuni investitori vogliano ridurre la volatilità del portafoglio anche comprando oro. Nella nostra analisi globale sugli asset l’azionario risulta “perdente” in due orizzonti temporali su tre, di certo un segnale su come l’atteggiamento rispetto alle azioni sia diventato più guardingo. Da notare, in ottica politica monetaria, il riposizionamento sull’obbligazionario (sopratutto con duration lunghe, le più sensibili alle variazioni di tassi) per fissare i rendimenti e prendere profitto dei futuri, potenziali, rialzi dei prezzi.
Si sente spesso dire da molti analisti che l’Europa potrebbe avere più potenziale rispetto all’azionario USA. I dati cosa dicono?
Si tratta di un ragionamento che ha una sua fondatezza se si guardano i prezzi in molti casi a sconto delle azioni europee, ma al momento gli investitori sembrano ancora puntare maggiormente sull’azionario USA, ed è un segnale che vediamo su più orizzonti temporali.
E allora parliamo di azionario USA. Sul settoriale ci sono novità?
In parte l’analisi settoriale conferma quanto detto prima. C’è voglia da parte degli investitori di difendersi dalla volatilità. Allo stesso tempo si ragione di come una politica monetaria meno restrittiva possa influire sull’economia. In questo quadro vengono apprezzate le utilities, i consumi base e riemerge l’immobiliare. Soffrono, e non è una sorpresa, i settori ciclici.
Uno sguardo alle valute?
Anche qui sembrano emergere segnali di “prudenza” da parte degli investitori ma c’è anche un altro tema interessante. Nel breve termine sale l’apprezzamento per il Franco Svizzero (da sempre uno dei “lidi sicuri” in tempi di alta volatilità) e per la Sterlina, mentre osserviamo gli sviluppi (nel brevissimo) della ripresa dello Yen. Il tema interessante è quello relativo alla Sterlina che dopo anni di difficoltà potrebbe tornare ad essere protagonista, complici anche i sin qui discreti dati macro del Regno Unito.
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