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USA, ad agosto inflazione scende oltre attese ma la componente core delude i mercati

Ad agosto l’inflazione USA scende oltre le attese ma il dato core su base mensile (in crescita) delude il mercato. Ora la parola passa alla FED e sembra improbabile un maxi taglio da 50 punti base. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Giappone, in calo fiducia settore manifattura a settembre. La debolezza della domanda cinese, il momento delicato del settore auto e l’inflazione sono le tre preoccupazioni principali per il settore manifattura giapponese. L’indice di fiducia del settore scende nel mese di settembre al minimo da sette mesi a questa parte, a quota 4 punti. Un ulteriore calo è atteso entro i prossimi tre mesi.

Gran Bretagna, crescita nulla a luglio. Nel mese di luglio l’economia inglese ha registrato una crescita nulla su base mensile, contro attese di un incremento del PIL dello 0.2%. Si tratta del secondo mese consecutivo di stallo. La crescita trimestrale rallenta allo 0.5% dallo 0.6% del periodo precedente. Positivo il contributo del settore servizi, mentre le note dolenti arrivano dalla produzione manifatturiera ed in particolare da quella del settore auto. L’output industriale nel complesso è sceso dello 0.8% su base mensile, quello della manifattura dell’1%, segno meno anche per il settore delle costruzioni. Su base tendenziale il PIL inglese è cresciuto a luglio dell’1.2%, un decimo sotto le attese ma in netto miglioramento rispetto al rilevamento precedente (+0.7%).

USA, ad agosto inflazione scende oltre attese ma la componente core delude i mercati. Nel mese di agosto l’inflazione negli USA è scesa al 2.5% dal 2.9% del rilevamento precedente, due decimi meglio delle attese del mercato e minimo dal febbraio del 2021. Stabile, invece, la componente core che rimane al 3.2% annuo con una variazione mensile dello 0.3%, un decimo oltre le attese e sopra il rilevamento precedente; si tratta del secondo rialzo consecutivo e del massimo incremento dal marzo scorso. A pesare sull’indice continuano ad essere i costi di abitazione, saliti dello 0.5% su base mensile e del +5.2% su base annua. L’incremento più consistente si registra nei costi per trasporti (+0.9% su base mensile e +7.9% su base annua). Con questi dati sembra meno probabile che la FED possa mettere sul tavolo un maxi taglio dei tassi nella prossima riunione, più probabile che si proceda a colpi di 25 punti base da qui a fine anno.

Foto di Loyloy Thal

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