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BCE, ecco il secondo taglio dei tassi

Come da attese arriva il secondo taglio dei tassi da parte della BCE che predica prudenza (dai salari ancora spinte inflazionistiche) ma registra un rallentamento della crescita.

Giappone, prezzi alla produzione in frenata ad agosto. Nel mese di agosto i prezzi alla produzione in Giappone sono saliti su base annua del 2.5%, ben cinque decimi in meno rispetto al rilevamento precedente ed alle attese del mercato, minimo dal maggio scorso. Su base mensile si è registrato il primo segno meno dall’ottobre del 2023: -0.2% contro attese di un incremento nullo.

India, inflazione in leggero rialzo dal minimo di luglio. Ad agosto l’inflazione in India è risalita al 3.65% su base annua, un decimo abbondante in più rispetto al minimo registrato nel mese di luglio e leggermente sopra le attese. Il livello di crescita dei prezzi si mantiene comunque abbondantemente all’interno del canale di tolleranza della banca centrale. Nel frattempo l’economia continua a procedere con buon ritmo. La produzione industriale a luglio è salita del 4.8% annuo, in crescita rispetto al mese precedente e sopra le attese, l’output manifatturiero segna un +4.6% abbondantemente oltre le attese.

BCE, ecco il secondo taglio dei tassi. La banca centrale europea, come ampiamente atteso, ha tagliato per la seconda volta nel 2024 i tassi di interesse portando il riferimento al 3.5% dal 3.75% precedente. Limato anche il riferimento per le operazioni di rifinanziamento (3.65%). Il comunicato conferma la volontà dell’istituto di riportare l’inflazione al 2% e che ogni ulteriore decisione sarà prese in base ai dati macro che arriveranno, niente road map prefissate quindi. Sul fronte macro la BCE conferma le stime per l’inflazione (la core al 2% nel 2026) e sottolinea come la crescita dei salari generi ancora pressione sui prezzi. La crescita rimane debole con le stime tagliate di un decimo per tutto il triennio 2024-2026. Volendo leggere tra le righe il messaggio sembra essere questo: l’inflazione cala ma rimangono elementi non ancora sotto controllo e questo ci spinge ad essere prudenti, tuttavia nelle nostre decisioni di politica monetaria terremo in conto dell’indebolimento della crescita economica. Per gli analisti il momento giusto per un nuovo taglio potrebbe essere per dicembre.

USA, prezzi alla produzione nel mese di agosto. Nel mese di agosto i prezzi alla produzione negli USA sono saliti su base mensile dello 0.2%, un decimo in più rispetto alle attese e due in più rispetto al mese precedente. A crescere sono stati soprattutto i costi dei servizi (e degli affitti di spazi commerciali soprattutto), mentre i prezzi dei beni sono rimasti invariati rispetto a luglio. L’indice core ha registrato un +0.3% su base mensile, due decimi oltre le attese. Su base annua la variazione dell’indice PPI si ferma al +1.7%, meglio delle attese e minimo a sei mesi. Invariata la crescita della componente core.

USA, mercato del lavoro. I sussidi di disoccupazione sembrano in una fase di stabilizzazione. La settimana scorsa le nuove richieste sono state 230 mila, in linea con le attese del mercato e con la media a 4 settimane. Il ritmo rimane superiore rispetto a quello di inizio anno ma non sembrano registrarsi accelerazioni. Sul fronte dei sussidi continuativi poche novità, il totale sale di 5 mila unità a quota 1.85 milioni.

Foto di Birgit Förster

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