BCE annuncia nuovo rialzo dei tassi (e ne prepara un altro a marzo)

Nuovo rialzo dei tassi di interesse per la BCE, che ne mette in cantiere un altro per marzo. La banca centrale europea si mostra più rigida rispetto alla FED ed alla BoE sul fronte inflazione. Dagli USA notizie ancora positive sul fronte del mercato del lavoro. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Germania, surplus bilancia commerciale in calo a dicembre. Nel mese di dicembre il surplus della bilancia commerciale tedesca è sceso a 9,7 miliardi di euro dagli oltre 12 registrati nel mese di novembre. Su base tendenziale, invece, il bilancio degli scambi internazionali è migliorato di oltre tre miliardi di euro, con le importazioni cresciute del 5.9% su base annua e le importazioni del 3.2%. Considerando il 2022 nella sua interezza, il surplus della bilancia commerciale si è ridotto rispetto all’anno precedente. Segni meno per le esportazioni sia verso i paesi UE, sia verso i paesi extra UE.

Gran Bretagna, nuovo rialzo dei tassi per la BoE, ma linea si ammorbidisce. Come da attese la BoE ha alzato per la 10° volta consecutiva i tassi di interesse, portando il riferimento al 4%, il livello più alto dalla fine del 2008. La decisione è stata presa a maggioranza, con due membri su nove orientati per una pausa. In ogni caso il comunicato che accompagna la decisione sembra più morbido rispetto ai precedenti. L’inflazione dovrebbe aver toccato il suo picco ed è attesa all’8% a metà 2023 ed al 4% su finire dell’anno. Dalle parole del board sembra possibile un alleggerimento degli interventi nei prossimi mesi, con i tassi che potrebbero raggiungere al massimo il 4,5% entro metà anno, per poi calare di oltre un punto entro la fine del 2023. Rivista anche la stima sulla fase di recessione che attende l’economia britannica, vista ora come meno profonda di quanto stimato in precedenza.

BCE annuncia nuovo rialzo dei tassi (e ne prepara un altro a marzo). La BCE alza di un altro mezzo punto i tassi di interesse dell’Eurozona e annuncia un ulteriore rialzo di pari valore per il mese di marzo. Il riferimento passa dal 2.5% al 3%, il valore più alto dal 2008. Per la banca centrale permangono elementi in grado di mantenere l’inflazione su livelli sostenuti, tra questi cita la riapertura dell’economia cinese e la ripresa della crescita nell’Eurozona. Per questo motivo la politica nei prossimi mesi si manterrà restrittiva al fine di riportare l’inflazione vicino al target del 2%. Delle tre grandi banche, in definitiva, quella europea rimane la più rigida sul fronte inflazione, preoccupata evidentemente della parte core dell’indice CPI e della possibile crescita dei salari nel corso del 2023.

USA, annunci di tagli occupazionali in crescita a gennaio. Nel mese di gennaio gli annunci di tagli occupazionali negli USA sono stati oltre 102mila, più del doppio di dicembre e massimo dal settembre del 2020. Il 41% dei tagli annunciati arriva dal settore tecnologico con oltre 41 mila esuberi. Seguono il settore retail e quello immobiliare.

USA, mercato del lavoro. Continua il calo settimanale dei sussidi di disoccupazione, la scorsa settimana le richieste sono state 183mila, ai minimi da aprile dello scorso anno. La media a quattro settimane scende a quota 191mila, mentre i sussidi continuativi rimangono stabili attorno a 1,6 milioni. Nel frattempo, il costo per unità di lavoro è salito nel quarto trimestre 2022 dell’1% su base congiunturale, cinque decimi in meno rispetto alle attese e dimezzato rispetto al trimestre precedente. Su base tendenziale la crescita è stata del 4.5%, in calo rispetto al rilevamento precedente. Numeri che parlano da soli e che fanno da antipasto al report ufficiale dei Non Farm Payrolls che verrà diffuso domani.

USA, ordini all’industria nel mese di dicembre. Gli ordini di beni prodotti dalla manifattura statunitense sono saliti nel mese di dicembre dell’1.9% rispetto al mese precedente, miglior dato da maggio scorso anche se di tre decimi sotto le attese del mercato. L’incremento è dovuto esclusivamente all’aumento di ordini per il settore trasporti, dedotta questa voce il dato scende su base mensile dell’1.2%, la stessa variazione registrata a novembre.

Foto di nikon89

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