Australia, inflazione sopra al 7% in terzo trimestre 2022

Nel terzo trimestre del 2022 l’inflazione in Australia vola sopra il 7%, toccando il massimo dal 1990 ad oggi. La banca centrale canadese alza i tassi ed avverte: crescita economica debole nel 2023. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Australia, inflazione sopra al 7% in terzo trimestre 2022. Nel terzo trimestre del 2022 l’inflazione australiana vola sopra il 7%, toccando il massimo dal secondo trimestre del 1990 e facendo registrare il quarto dato consecutivo in aumento. Rispetto al trimestre precedente l’aumento è stato dell’1.8%, nuovo record assoluto per l’indice curato dall’istituto di statistica nazionale. A far salire ulteriormente i prezzi un’accelerazione dell’inflazione alimentare ed i costi dell’energia. L’accelerazione è apprezzabile anche togliendo le fluttuazioni più estreme dell’indice. L’RBA Trimmed Mean index, infatti, registra una variazione annua del 6.1%, massimo storico e livello doppio rispetto al target della banca centrale.

Brasile, prezzi alla produzione nel mese di settembre in calo. Nel mese di settembre è proseguito il calo dell’indice dei prezzi alla produzione brasiliani. Su base mensile la variazione è stata del -1.96%, secondo mese consecutivo con il segno meno. Su base annua la crescita torna a cifra singola per la prima volta dal giugno del 2020: +9.76% contro il +12.24% del mese precedente.

USA, vendite di nuove case nel mese di settembre. Dopo l’exploit di agosto torna a scendere il dato sulle vendite di nuove case negli USA. A settembre si è registrato un -10.9% che è di un decimo migliore rispetto alle attese del mercato. Su base annua il prezzo medio di un’abitazione è salito del 13.9%. Al ritmo attuale di vendita (molto rallentato) l’attuale stock di case disponibili (462 mila unità) basterebbe per oltre 9 mesi.

Canada, banca centrale alza i tassi per la 6° volta consecutiva. La banca centrale canadese ha alzato per la sesta volta consecutiva i tassi di interesse, portando il riferimento al 3.75%. Si tratta di un incremento inferiore a quello atteso dai mercati: 50bps contro 75bps. Il board sottolinea che dal dato core dell’inflazione non giungono al momento segnali di raffreddamento e che altri rialzi saranno necessari. Sul fronte macro il tasso di inflazione dovrebbe tornare attorno al 2% solo nel 2024, mentre per quel che riguarda la crescita economica la banca centrale vede una forte frenata nel prossimo anno, con il PIL che dovrebbe crescere ad un ritmo inferiore all’1%.

Foto di RobertDychto

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