Report WTO: commercio internazionale, dal grande rimbalzo ai nuovi ostacoli

L’ultimo rapporto confezionato dal WTO sullo stato di salute del commercio internazionale mette in guardia dai numerosi rischi associati alla guerra in Ucraina, ma allo stesso tempo ci ricorda quanto gli scambi commerciali siano dotati di una buona dose di resilienza.

Nel corso del 2022 il volume degli scambi di merci a livello globale dovrebbe crescere del 3% rispetto al 2021. Questa è la stima fornita dall’Organizzazione del Commercio Internazionale (WTO) nel suo consueto report sullo stato di salute del commercio internazionale. La guerra in Ucraina e l’evolversi della pandemia hanno modificato in maniera netta lo scenario, con l’ultima stima che risulta inferiore di quasi due punti percentuali a quella precedente (+4.7%). Nel 2023, stando sempre alle simulazioni del WTO, il volume degli scambi dovrebbe crescere del +3.4%.

Le conseguenze sul commercio internazionale della guerra in Ucraina sono sotto gli occhi di tutti: prezzi delle materie prime schizzati verso l’alto e – elemento sottolineato in maniera particolare dal report dell’organizzazione con sede a Ginevra – una situazione estremamente delicata sul fronte dei beni agricoli. Come abbiamo imparato in queste settimane, Russia e Ucraina producono circa un quarto del grano esportato in tutto il mondo. Attualmente circa 15 milioni di tonnellate di grano sono bloccate nei depositi ucraini e le conseguenze sul mercato (un valore complessivo di 120 miliardi di dollari di scambi) vanno da un aumento dei prezzi nelle economie avanzate, sino a pesanti problemi di food insecurity per le economie più povere del pianeta.

Ma leggendo i numeri del WTO emerge anche una caratteristica del commercio internazionale: la resilienza. Le prime stime del 2020, all’indomani della comparsa della pandemia, parlavano di una contrazione dei volumi degli scambi internazionali di oltre il 30%. I dati ufficiali ci dicono, invece, che il calo si è fermato ad un sopportabile 5%, con il 2021 che ha visto un rimbalzo di oltre 9 punti percentuali. Una capacità di recupero che è stata in larga parte agevolata dalle politiche fiscali espansive delle economie avanzate, ed in particolare degli USA le cui importazioni dall’Asia hanno toccato livelli record.

La speranza è quindi che anche di fronte alle nuove criticità, il commercio internazionale sappia reagire con forza. La situazione geopolitica preoccupa in particolar modo. Ngozi Okonjo-Iweala, la direttrice del WTO, ha ricordato che un mondo diviso in blocchi e che gira le spalle ai paesi più poveri è un mondo che difficilmente può ambire alla pace ed alla prosperità.

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