Gran Bretagna, disoccupazione si conferma sotto il 3%. USA, inflazione sopra l’8%

Nel trimestre concluso a febbraio, in Gran Bretagna, la disoccupazione si conferma sotto il 3%. Dal mercato del lavoro anche notizie negative come l’aumento degli inattivi e il calo pesante dei salari reali. Negli USA inflazione ai massimi dal dicembre del 1981. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Gran Bretagna, disoccupazione si conferma sotto il 3% a febbraio. Nel trimestre concluso a febbraio il tasso di disoccupazione in Gran Bretagna è sceso al 3.8%, il valore più basso dalla fine del 2019, terzo mese consecutivo di calo, oltre due punti percentuali in meno rispetto ad un anno fa. Per capire quanto sia “caldo” il mercato del lavoro inglese bastano due numeri: i posti vacanti toccano quota 1.28 milioni, massimo storico; la disoccupazione di lungo periodo continua a scendere, quella da 6 a 12 mesi tocca i minimi storici. Il rovescio della medaglia è l’aumento degli inattivi. Rispetto all’immediato periodo pre-covid mancano ancora all’appello 570 mila posti di lavoro. Continua a salire la pressione sui salari. La paga oraria a febbraio registra, nella versione senza bonus, un rialzo annuo del 4%, due decimi in più rispetto al rilevamento precedente. Al netto dell’inflazione la perdita di potere d’acquisto si avvicina ai due punti percentuali (-1.7%), il maggiore gap negativo dal 2013.

Indice Zew, ancora in flessione ad aprile. Gli investitori continuano ad essere pessimisti sulle prospettive dell’economia tedesca (e dell’Eurozona). L’indice Zew di aprile scende ancora e tocca quota -41, minimo dall’aprile del 2020. Praticamente i livelli di fiducia sono simili a quelli dei primi mesi di pandemia. L’unica nota positiva arriva dalla riduzione di mezzo punto delle aspettative di inflazione; è il segnale che gli investitori si attendono il picco del rialzo dei prezzi entro la fine della primavera.

USA, fiducia piccole imprese scende a marzo. Lettura in calo per l’indice di fiducia delle piccole imprese statunitensi. A marzo il NFIB Small Business Optimism Index scende a 93.2, minimo da aprile 2020. Quasi un terzo degli intervistati, massimo dal 1981, individua nell’inflazione il principale problema. La percentuale di chi si attende un miglioramento della condizione economica nei prossimi mesi scende ai minimi storici.

India, inflazione sale in marzo. L’inflazione indiana prende il largo dal limite superiore del target RBI, fissato al 6%. Nel mese di marzo la variazione annua è del 6.95%, sei decimi oltre le attese, massimo a 17 mesi. Su base mensile l’incremento è stato dello 0.96%, massimo da ottobre 2021, oltre cinque decimi in più delle attese.

USA, inflazione a marzo vola sopra l’8%. Il tasso di inflazione negli USA tocca a marzo l’8.5% su base annua, il massimo dal dicembre del 1981, un decimo sopra le attese del mercato, settimo mese consecutivo di crescita. Su base mensile l’accelerata è stata dell’1.2%, quattro decimi in più rispetto al mese precedente. In netta salita anche la componente core, seppur meno delle attese: a marzo è +6.5% su base annua (4,5 punti oltre la soglia del 2%); su base mensile è +0.3% contro lo 0.5% del mese precedente.

Foto di jannonivergall

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