Australia, fiducia consumatori cala su notizie guerra in Europa

In Australia la fiducia dei consumatori cala nel mese di marzo. Per la prima volta dal 2020 i pessimisti tornano a superare gli ottimisti. E le notizie della guerra in Europa sono uno dei motivi della frenata. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Australia, fiducia consumatori cala su notizie guerra in Europa. L’indice di fiducia dei consumatori australiani torna a scendere nel mese di marzo. Nel sondaggio effettuato dal Melburne Institute entra di prepotenza la crisi ucraina che si affianca alle preoccupazioni su inflazione, tassi di interesse ed eventi climatici avversi (le alluvioni delle scorse settimane). L’indicatore scende per la prima volta sotto quota 100 dal 2020, questo significa che il numero dei pessimisti supera quello degli ottimisti. Scendono tutte le componenti del sondaggio.

Cina, inflazione stabile e prezzi della produzione in discesa. Nel mese di febbraio l’inflazione cinese si è confermata allo 0.9% su base annua, vale a dire il valore più basso dal settembre dello scorso anno. Si tratta di un livello molto al di sotto delle stime governative, e questo suggerisce il proseguimento da parte della banca centrale di manovre espansive. Su base mensile si registra un aumento dei prezzi al consumo dello 0.6%, il valore più alto da quattro mesi, secondo mese consecutivo di crescita. Sul fronte dei prezzi alla produzione continuano ad avere effetto le politiche calmieratrici di Pechino. A febbraio l’indice PPI registra un +8.8% annuo, quarto rilevamento in calo consecutivo e livello più basso dal giugno del 2021. Su base mensile i prezzi alla produzione sono saliti dello 0.5%, in accelerazione rispetto al mese precedente (+0.2%).

Brasile, produzione industriale. Nel mese di gennaio la produzione industriale brasiliana è tornata a contrarsi. Su base mensile l’output è calato del 2.4%, più delle attese e ai minimi dal marzo del 2021. A trascinare verso il basso il dato soprattutto il settore automotive. Su base annua la produzione industriale ferma la sua crescita al 7.2%, sesto mese di ribasso consecutivo. Rispetto al febbraio del 2020 il livello di output è ancora inferiore di 3.5 punti percentuali.

Messico, inflazione a febbraio. L’inflazione messicana rimane sopra il 7% anche nel mese di febbraio. Rispetto a gennaio si registra una leggera accelerazione: da +7.07% a +7.28%, con una variazione mensile dello 0.76% (dallo 0.62% precedente). Il dato core tocca quota 6.59%, il valore più alto dal giugno del 2001. Considerando che il target della banca centrale è fissato al 3%, è probabile che stia per arrivare anche il settimo rialzo dei tassi consecutivo.

USA, offerte di lavoro a gennaio. Le offerte di lavoro negli USA rimangono ampiamente sopra quota 11 milioni. Il report ufficiale parla di una revisione al rialzo del dato di dicembre (nuovo record storico a 11,44 milioni) e di un gennaio che registra 11,263 milioni di posizioni lavorative aperte. Una leggera flessione dovuta al calo di offerte soprattutto nel settore ricettivo. Scende per il terzo mese consecutivo il numero di licenziamenti volontari, pur rimanendo ampiamente sopra i 4 milioni. Il tasso di uscita scende al 2.8% al 3%. Interessante notare l’aumento del quit rate nel settore finanziario, uno dei settori che negli ultimi mesi ha più spinto sul ritorno in ufficio e concesso miglioramenti salariali.

Foto di robertdychto

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