L’effetto pandemia sul lavoro in un nuovo sondaggio

Un sondaggio condotto da Prudential Investments mostra nuovi dati dell’effetto pandemia sul lavoro. E c’è anche un ritorno di fiamma per il posto fisso.

Prima che la guerra in Ucraina sconvolgesse le priorità, uno dei grandi temi di discussione tra gli economisti era la cosiddetta “Great Resignation“, vale a dire l’aumento significativo dei licenziamenti volontari all’indomani della crisi pandemica. Un sondaggio condotto da Prudential Investments su un campione di 2mila manager statunitensi ci fornisce qualche dato in più per capire cosa ci sia alla base del fenomeno e come la pandemia abbia modificato in maniera netta il rapporto con il lavoro.

Partiamo dai dati: 6 intervistati su 10 riferiscono che la pandemia ha inciso sul loro benessere psichico. Un 40% del campione dice di aver messo la carriera in secondo piano per focalizzarsi sulla propria salute mentale. Tra chi ha dovuto gestire situazioni di lavoro ibrido (da casa ed in ufficio) il 44% dichiara apertamente di aver raggiunto la soglia dell’esaurimento (del burnout, come si dice).

Gia da questi primi numeri emerge netta una situazione di sofferenza che sta portando chi lavora ad affrontare sorta di dilemma. Così il 70% del campione ha deciso di mettere al primo posto la propria vita privata ed il proprio benessere mentale rispetto al lavoro ed alla carriera. Il 25% degli intervistati da Prudential si dice anche pronto ad una riduzione del salario (indicata in un 10% medio) pur di poter gestire meglio i propri ritmi di vita. Per un 70% del campione la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa ha permesso di gestire meglio lo stato di ansia indotto dalla pandemia; ed un 66% degli intervistati ritiene che il mondo del lavoro sia stato modificato per sempre da questi due anni di covid.

L’effetto pandemia sembra, però, aver portato ad una differente visione del posto di lavoro nelle nuove generazioni. Il sondaggio di Prudential ci dice che una folta rappresentanza di lavoratori millennials sta rivalutando il posto fisso. Se nel 2019 solo il 29% riteneva possibile mantenere lo stesso posto di lavoro fino alla pensione, ora è il 44% dei giovani a desiderare di non cambiare mai datore di lavoro.

Illustrazione di haticeerol

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