Sondaggi PMI di marzo. Settore privato migliora un po’ ovunque

E’ un mercoledì ricco di dati macro quello di oggi. L’infornata di sondaggi PMI ci presenta un settore privato che migliora un po’ ovunque, con il manifatturiero ampiamente in zona espansione ed il settore servizi che mostra segnali di recupero. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Giappone, attività economica in recupero a marzo ma ancora in contrazione. Il sondaggio PMI di IHS Markit relativo al mese di marzo porta una ventata di ottimismo. I numeri del Giappone ci dicono che il settore manifatturiero nel primo mese di primavera ha toccato quota 52, sei decimali meglio del mese di febbraio e secondo mese consecutivo in zona espansione. Migliora anche il settore servizi; qui il PMI rimane per il quattordicesimo mese consecutivo in zona contrazione, ma a marzo si registra il ritmo di discesa più lento dall’ottobre 2020 della componente degli ordinativi, e quella relativa all’occupazione registra il miglior rialzo da 22 mesi a questa parte. Il settore privato giapponese si ferma, nella lettura dell’indice PMI composite, a 48.3, meglio del mese precedente anche se leggermente sotto le attese del mercato.

Eurozona, settore privato migliora a marzo. Dai dati del sondaggio PMI emerge un settore manifatturiero sempre più orientato al rialzo ed un comparto dei servizi che lentamente prova a riprendere ritmo. L’Eurozona a marzo può contare su un settore privato in zona espansione, il PMI si porta a 52.2, sopra 50 per la prima volta da inizio autunno scorso e meglio delle attese del mercato. Il PMI manifatturiero supera quota 60, mentre i servizi rimangono ancora in area contrazione. Il PMI servizi sale a 48.8, miglior dato dalla fine estate del 2020 e meglio delle attese. A livello nazionale i miglioramenti sono consistenti. La Germania vede sia il settore servizi che la manifattura sopra quota 50, in Francia prende forza il settore manifatturiero (58.8).

Gran Bretagna, inflazione sotto controllo, PMI servizi oltre attese. Il tasso di inflazione inglese scende inaspettatamente a febbraio. Su base annua la variazione del livello dei prezzi al consumo si ferma a +0.4%, tre decimali in meno rispetto al dato di gennaio. Il dato core scende sotto la soglia dell’1%, passando dall’+1.4% annuo al +0.9% annuo. La Banca Centrale continua ad attendersi una risalita dei prezzi nella prima metà dell’anno, per ora tutto rimane sotto controllo. Nel frattempo i sondaggi PMI di marzo descrivono un’economia britannica in gran ripresa. Il settore manifatturiero continua ad espandersi (57.9 da 55.1). Molto bene il settore servizi che passa da 49.5 a 56.8, un balzo che riporta il comparto in area espansione per la prima volta dall’ottobre dell’anno scorso, con l’ottimismo degli operatori che tocca i massimi dall’agosto del 2004. Il settore privato inglese, di conseguenza, migliora e torna in zona espansione per la prima volta nel 2021.

USA, ordini di beni durevoli giù a sopresa in febbraio. Per la prima volta da 10 mesi a questa parte gli ordini di beni durevoli negli USA scendono. A Febbraio 2021 è -1.1%, -0.9% se escludiamo la voce dei trasporti. Scendono, -0.8%, anche i cosiddetti core capital goods orders (ordinativi senza settore difesa e aeroplani), il che segnala un momento di pausa nel settore manifatturiero, probabilmente dovuto da un lato alle difficoltà di reperimento di alcuni componenti, dall’altro lato dalle difficili condizioni meteo di febbraio (che hanno influenzato molti dati macro USA).

USA, sondaggi PMI di marzo. La manifattura statunitense segna il nono mese consecutivo in zona espansione, ma il ritmo è smorzato dalle difficoltà nel reperire componenti e materie prime. I 59 punti di marzo sono leggermente inferiori alle attese; continua a salire la pressione sui prezzi. Il settore servizi tocca quota 60, il valore più alto dal luglio del 2014. Qui i prezzi di input salgono segnalando il valore di inflazione più alto nella storia del sondaggio PMI. Nel complesso il settore privato statunitense si conferma in espansione per il nono mese consecutivo, anche se in leggera flessione rispetto a febbraio.

Eurozona, fiducia consumatori. A marzo migliora l’indice della fiducia dei consumatori per l’Area Euro. Il dato preliminare segna -10.8, miglior risultato dall’aprile del 2020, meglio delle attese. L’indicatore torna così nell’area della media di lungo periodo.

Foto di Free-Photos

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