USA, inflazione a febbraio in linea con attese

Negli USA l’inflazione di febbraio sale in linea con le attese ma la componente core, a sorpresa, rallenta. Sempre a febbraio, in Cina, è ancora deflazione. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Australia, fiducia consumatori migliora in marzo. Migliora a marzo l’indice della fiducia dei consumatori australiani e sfiora il record di dicembre 2020. Il Westpac-Melbourne Institute Index of Consumer Sentiment sale nella prima lettura primaverile a 111.8, 2.8% in più rispetto a febbraio e a soli due decimali dal record decennale fatto segnare a dicembre. I consumatori aussie si sentono incoraggiati dalla campagnia vaccinale in atto e dagli stimoli fiscali varati dal governo centrale. Le aspettative a 12 mesi migliorano del 3.7%, ma sono in netto rialzo anche quelle a più lunga gittata (5 anni, +2.3%). Migliora anche la percezione della condizione economica attuale.

Cina, secondo mese di deflazione consecutivo. L’inflazione cinese arranca. In febbraio il livello dei prezzi al consumo è salito solo delo 0.6% su base mensile, una variazione che significa secondo mese consecutivo con il segno meno su base annua: -0.2% dopo il -0.3% di gennaio. Il dato è comunque migliore rispetto alle attese (-0.4%). Scendono i prezzi degli alimentari (-0.2%) ma anche quelllo di beni non alimentari, in particolare trasporti e comunicazione in calo dell’1.9% dopo il -4.5% di gennaio. Dopo il record di gennaio, continua il flusso di credito dalla banche ai privati ed alle imprese cinesi. A febbraio sono stati concessi nuovi prestiti per 1.36 trilioni di yuan, con un aumento del totale dei crediti attivi pari al 12.9% rispetto ad un anno fa. La massa monetaria M2 è aumentata del 10% rispetto ad un anno fa. Uno dei principali listini azionari cinesi sta rintracciando da qualche giorno e la banca centrale ha già tolto dal mercato, nei primi mesi del 2020, 80 miliardi di yuan di liquidità.

USA, inflazione a febbraio in linea con attese. Il tasso d inflazione negli USA è salito all’1.7% in febbraio, tre decimali sopra la lettura di gennaio ed in linea con le attese del mercato. Su base mensile i prezzi sono cresciuti dello 0.4%, secondo mese consecutivo di crescita ed in linea con le attese. La variazione è legata soprattutto all’aumento dei costi della componente energia. Lo conferma anche l’andamento del tasso core – senza alimentari e carburanti – che scende a sorpresa in febbraio a +1.3%, un decimale in meno di gennaio e ai minimi da giugno scorso. Per il momento, insomma, la spinta sui prezzi non pare così forte , tenendo sempre a mente la più volte ribadita volontà della FED di lasciar andare oltre il 2% il carovita.

Canada, banca centrale lascia fermi i tassi. I tassi di riferimento della Banca centrale del Canada rimangono fermi allo 0.25%, come da attese. Nessuna modifica nemmeno al QE, che continua al ritmo di 4 miliardi di dollari canadesi di acquisti alla settimana. Sul fronte macro gli appunti più interessanti. In primis le aspettative di crescita del primo trimestre 2021 migliorano e vanno in positivo; in secondo luogo le buone prospettive di breve termine non tolgono la patina di incertezza che rimane su orizzonti un po’ più lunghi; terzo punto, l’inflazione si muoverà verso la parte alta del canale 1-3% nei prossimi mesi, la Banca lo considera un movimento di breve, legato alle componenti volatili ed alla forte depressione dei prezzi nel 2020. Dopo questa fiammata la Banca centrale non si attende rialzi consistenti ma moderati.

Foto di Gerd Altmann

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