Pandemia non fa rima con democrazia

Il consueto appuntamento con i dati del Global Democracy Index elaborato dall’Economist Intelligence Unit si fa particolarmente interessante quest’anno. La conclusione è che pandemia non fa -sempre – rima con democrazia.

Come sta la democrazia nel mondo? Se lo chiedo ogni anno l’Economist Intelligence Unit che sintetizza la risposta in un indice, il Global Democracy Index. E diciamo subito che il 2020 appena concluso non è stato un anno da ricordare per le democrazie mondiali.

Lo studio ha analizzato la situazione in 167 paesi, misurando e confrontando cinque parametri “vitali” della democrazia: partecipazione politica, sistemi elettorali e pluralismo, libertà individuali e funzionamento della macchina governativa.

Tirando le somme si può dire che il 2020 ha visto un deciso arretramento dei sistemi democratici, ad oggi solo 8.4% della popolazione mondiale può dire di vivere in un paese nel quale sussiste un sistema democratico pienamente funzionante; di contro, aumenta e sale ad oltre il 30% la percentuale di popolazione sottoposta a regimi di stampo autoritario.

L’anno appena concluso, con il suo pesante fardello pandemico, ha trascitano il Global Democracy Index al livello più basso dal 2006, vale a dire dal primo anno nel quale questo studio è stato pubblicato. Quel 5.37 è per buona parte frutto delle tante e diffuse restrizioni che, da oriente ad occidente, sono state messe in atto per tentare di circoscrivere o di rallentare il contagio da covid-19.

La limitazione delle libertà personali e l’adozione di misure emergenziali, spesso “saltando” i passaggi parlamentari, hanno affossato i risultati di moltissime democrazie occidentali, dall’Europa agli USA. Tanto da “marchiare” paesi quali la Francia come “flawed democracy”, democrazia imperfetta, tradotto letteralmente, ammaccata dai lockdown.

Nel buio del 2020 il Global Democracy Index fa comunque brillare una stella. E’ quella di Taiwan, citata spesso anche come esempio nel contrastare la pandemia, e che nel corso dello scorso anno ha migliorato la sua valutazione, passando dal 31° all’11° posto e raggiungendo lo stato di democrazia completa.

Foto di Dominic Wunderlich

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