Gran Bretagna, frena il settore costruzioni a gennaio

Gennaio in frenata per il settore costruzioni in Gran Bretagna. L’indice PMI scende sotto quota 50, in zona contrazione. Dicembre con vendite al dettaglio in recupero nell’area Euro. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Gran Bretagna, frena il settore costruzioni a gennaio. Nel primo mese dell’anno il settore delle costruzioni inglese frena vistosamente. L’indice PMI elaborato da IHS Markit scivola sotto quota 50, in zona contrazione, a 49.2; quasi 5 punti sotto la lettura di dicembre e peggior dato da maggio scorso. Il rallentamento è diretta conseguenza delle restrizioni imposte a fine 2020, con la riduzione delle commesse residenziali ed un nuovo blocco di quelle commerciali.

Non va meglio nell’Eurozona. Anche nell’area Euro il settore costruzioni continua a soffrire. Qui, a differenza della Gran Bretagna, il comparto viaggia da molto tempo in zona contrazione. A gennaio il PMI si fissa a 44.1, peggiorando di oltre un punto il già magro risultato di dicembre 2020. Su base nazionale da registrare il crollo dell’indice per quel che riguarda la Francia (sotto quota 40), un po’ più alta la lettura italiana (forse i primi effetti del superbonus cominciano ad emergere) che torna sotto 50 ma rimane vicina alla soglia (48.7).

Bank of England, tassi invariati. Nessuna novità dalla riunione di gennaio della banca centrale inglese. Tassi invariati e continuazione del programma di acquisto titoli in essere. Tuttavia traspare un certo ottimismo sulla ripresa economica. La variabile vaccini sarà fondamentale e, sostiene la BoE, i 10 milioni di inglesi già vaccinati sono un ottimo viatico per un rimbalzo sostanzioso già nel 2021. La BoE si dice comunque pronta anche al peggio e rimane sul tavolo la carta dei tassi negativi.

Eurozona, vendite al dettaglio meglio delle attese a dicembre. Dicembre 2020 con il segno più per le vendite al dettaglio nell’area Euro. Dopo il -5.2% di novembre, gli acquisti sono aumentati del 2% tondo nell’ultimo mese dell’anno, battendo le attese e mostrando una ripresa anche tra i generi non alimentari.

USA, mercato del lavoro. Alla vigilia della diffusione del report del dipartimento del lavoro arrivano dati contraddittori per gli USA. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono calate la settimana scorsa, tornando sotto quota 800 mila e sorprendendo in positivo gli analisti. A questi numeri vanno aggiunti 349 mila americani sovvenzionati attraverso il Pandemic Unemployment Assistance scheme (dato in calo rispetto a 15 giorni fa). La media mensile rimane ancora oltre gli 800 mila. I sussidi continuativi continuano a scendere e sono ora poco più di 4,5 milioni.

Un lento riassorbimento della disoccupazione che deve fare i conti con una realtà ancora complicata. Nel primo mese del 2021 le aziende americane hanno annunciato tagli occupazionali per oltre 79 mila unità. Si tratta del numero mensile più alto dal gennaio del 2009 (in piena crisi finanziaria) e di un aumento del 3.3% rispetto a dicembre 2020.

Nell’ultimo trimestre del 2020 è aumentato il costo per unità di prodotto, mentre la produttività del lavoro ha segnato un declino del 4.8% annualizzato. Si tratta del peggior dato dal 1981 ad oggi.

USA, ordinativi a dicembre 2020. A dicembre gli ordini all’industria USA sono aumentati per l’ottavo mese consecutivo. Il +1.1% rispetto a novembre è superiore alle attese, anche se segna il secondo peggior valore da giugno scorso. Calano in maniera sensibili gli ordini al comparto trasporti, -0.8% su base mensile. Al netto della componente trasporti gli ordinativi sono cresciuti dell’1.4%.

Foto di Jürgen Rübig

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