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Eurozona, PIL rimbalza nel 3° trimestre ma… USA, consumi riprendono energia

La settimana si chiude con i dati, provenienti dall’Eurozona, sul PIL che rimbalza nel 3° trimestre. Ma gli indicatori macro più recenti segnalano che la spinta si sta affievolendo. Negli USA buone notizie per i consumi. Questo ed altro nella nostra K Briefing del venerdì.

Eurozona, PIL rimbalza nel terzo trimestre. Nel periodo da luglio a settembre l’economia dell’Eurozona ha recuperato terreno. Un risultato che va accolto con un pizzico di sano realismo, sia perchè se si guarda al tendenziale il delta è ancora negativo, sia perchè la nuova frenata imposta dal coronavirus non fa presagire un 4° trimestre all’altezza del suo predecessore.

I dati ci dicono che per l’intera Eurozona il PIL del 3° trimestre è cresciuto del 12.7% (superiore alle attese degli analisti, ferme al +9.6%), un ritmo di crescita record che recupera, in parte, la ricchezza “bruciata” nei primi sei mesi del 2020 (-3.7% nel Q1 e -11.8% nel Q2). Su base tendenziale il delta rimane negativo: rispetto al terzo trimestre 2019 il PIL è diminuito del 4.3%. A livello nazionale si registrano tutti incrementi sopra le attese di mercato. La Germania piazza un +8.2%, l’Italia un +16.1%, la Spagna +16.7%, la Francia +18.2%. Su base tendenziale i numeri rimangono negativi, con la Spagna che segna un pesante -8.7% e la Germania, dalla parte opposta, a -4.1%.

Ma i dati più recenti mostrano che la spinta si è affievolita. Le vendite al dettaglio in Germania nel mese di settembre hanno fatto registrare una flessione del 2.2% mensile, peggio delle attese; il saldo annuo rimane positivo al +6.6%. In Francia la spesa per consumi dei cittadini è scesa a settembre, -5.1% rispetto ad agosto contro il +2.2% del mese precedente. L’inflazione dell’Eurozona rimane anemica anche in ottobre, -0.3% su base annua, +0.2% su base mensile. Il dato core rimane schiacciato ai minimi storici: +0.2% sia su base annua che su base mensile. Lontani anni luce dal 2%… La disoccupazione nell’area euro a settembre è rimasta ai massimi da due anni e mezzo, all’8.2% (invariata rispetto ad agosto).

USA, consumi riprendono energia a settembre. Dato estremamente positivo quello sulle spese dei consumatori statunitensi a settembre. Le spese personali sono aumentate dell’1.4% rispetto al mese precedente (+1.2% corretto per l’inflazione), quattro decimali sopra le attese. Ad agosto l’incremento era stato dell’1%. Aumentano le spese in abbigliamento, calzature, automobili, ma anche settore medicale e ricreativo. Sempre a settembre scatto in avanti anche dei redditi percepiti, un +0.9% migliore delle attese ed in rimbalzo rispetto al -2.2% di agosto. I salari sono cresciuti dello 0.8%; tutti dati sopra le attese. Il tasso di risparmio, pur rimanendo su livelli alti al 14.3%, scende per il terzo mese consecutivo. Un aumento dei posti di lavoro e l’effetto degli extra sussidi di disoccupazione erogati dall’amministrazione Trump agli inizi di agosto, sono gli argomenti più citati per giustificare questi numeri.

USA, PCE Index al quinto mese di crescita. L’indice dei prezzi del paniere PCE, attentamente monitorato dalla FED, ha segnato a settembre il quinto aumento mensile consecutivo. +0.2% su base mensile, +1.4% su base annua. Il dato core si issa a +1.5%, un decimale sopra la rilevazione di agosto ma due sotto le attese.

USA, fiducia Michigan. Il dato finale dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan non segnala sorprese rispetto alla stima preliminare. In definitiva, ad ottobre, è migliorata sia la percezione della situazione attuale, sia l’aspettativa economica sui prossimi mesi. Confermato anche il calo delle aspettative di inflazione, a breve e a 5 anni. Sarà molto interessante leggere la stima preliminare di novembre, tra sviluppo covid-19 ed elezioni USA.

Canada, dati PIL agosto. Il PIL canadese ha continuato ad espandersi anche nel mese di agosto, segnando un +1.2% rispetto a luglio. Tuttavia si tratta del peggior risultato mensile da quattro mesi a questa parte, il secondo mese con numeri in calo consecutivo. Rispetto a febbraio 2020 la ricchezza prodotto è ancora inferiore di 5 punti percentuali. La stima per settembre si fissa al momento a +0.7%.

Foto di S. Hermann & F. Richter

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