Debito, tecnologici e trading, il mix che rende incerti i mercati

Debito, tecnologici e trading solo le tre parole che gli analisti individuano per indicare le criticità dei mercati finanziari nei prossimi mesi. Ed i giorni scorsi se ne sono avute le prime avvisaglie.

Debito. I tassi bassi spingono la bolla? La Fed ha da poco svelato la sua revisione della strategia di politica economia. Una revisione che va nella direzione di una maggiore flessibilità da parte dell’istituto bancario rispetto ai livelli di inflazione. Strategia che, per il momento, significa soprattutto tassi bassi e per un lungo periodo. Sulla sponda opposta dell’Atlantico la BCE non è di certo intenzionata a seguire strade differenti. Insomma la parola d’ordine per molti mesi sarà tassi bassi e questo, per molti analisti, significa un rischio bolla sul mercato del debito.

Tecnologici. Un rialzo per pochi. Se consideriamo il valore di mercato dell’indice S&P500, le grandi aziende tecnologiche – Apple, Amazon, Microsoft, Alphabet (Google) – rappresentano il 25% del totale*. E se andiamo a valutare gli andamenti delle quotazioni, da febbraio ad oggi, dell’indice americano notiamo un’altra situazione interessante: 168 società hanno registrato performance positive, tutte ad alta capitalizzazione, 332 performance negative. Un fenomeno che ha fatto diminuire significativamente la correlazione tra lo S&P500 pesato per capitalizzazione di borsa e lo S&P500 equal weight (tutte le azioni allo stesso peso percentuale). Questo significa che il rialzo è attualmente trainato solo da pochi titoli e per giunta molto simili tra loro. In assoluto non significa che sia un male, gli altri titoli potrebbero accodarsi successivamente, ma dimostra come il momento sia singolare e quantomai soggetto a sbalzi di volatilità.

Il boom del trading. Robinhood è una applicazione che permette in maniera veloce e relativamente semplice di effettuare trading via smartphone. Da inizio 2020 ad oggi i suoi utenti sono cresciuti di 3 milioni di unità. Cosa ancora più significativa, la metà degli utenti di Robinhood è alla prima esperienza con il trading (azioni ma la piattaforma si sta aprendo ai derivati). Anche operatori più” tradizionali”, come ad esempio Charles Schwab, hanno registrato un considerevole incremento delle aperture di conto. L’aumento delle operazioni di trading, secondo molti analisti, potrebbe essere uno dei propulsori del rally borsistico degli ultimi mesi e, forse, una delle minacce più pericolose per il futuro prossimo dei mercati azionari.

Arriverà il vaccino e sarà boom? Secondo la maggioranza degli analisti l’arrivo di uno o più vaccini è già scontato nei prezzi attuali. Quello che forse potrebbe sfuggire agli investitori sono i tempi necessari per la vaccinazione. L’approvazione di un vaccino potrebbe si dar luogo ad una fiammata delle borse, ma questa sarebbe destinata a spegnersi presto di fronte ai tempi, decisamente lunghi, per una vaccinazione di massa.

Tra overconfidence e liquidità. Mentre il consueto report di Tiger 21 ci conferma che i grandi investitori preferiscono ancora la liquidità, il recente post di Kristina Hooper, di Invesco, è significativo per capire quello che, al momento, è il rischio maggiore per un investitore di breve periodo: l’overconfidence. Si tratta del rischio di sovrastimare la capacità di leggere e gestire una situazione ed i suoi possibili sviluppi. Sul mercato, in questo momento, un investitore deve evitare di cadere in overconfidence sia nell’immaginare che il mercato finanziario sia prossimo alla correzione, sia che i prossimi mesi proseguiranno al rialzo.

* il post è stato scritto prima del 3 settembre 2020

Foto di Ahmad Ardity

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