Negoziati USA Cina. E se il tempo ora fosse dalla parte dei cinesi?

Si è concluso a Shanghai il nuovo round del negoziato USA Cina per arrivare ad un accordo commerciale. Le parti si ritroveranno a settembre in terra statunitense ma i progressi fatti sono ben pochi. Con il 2020, anno di elezioni USA, alle porte è facile pensare che la strategia cinese sia decisamente cambiata.

Il comunicato ufficiale della Casa Bianca parla di colloqui costruttivi ed anche la controparte cinese sottolinea la volontà di tutti di giungere ad un accordo ragionevole. Un accordo che dovrebbe prevedere un aumento delle importazioni in Cina di beni agricoli USA, regole di comportamento trasparenti nel settore della tecnologia e sul tema dei brevetti e dei diritti intellettuali.

Al di là dei comunicati ufficiali serpeggia però il dubbio che la strategia cinese sia decisamente cambiata e che ora il tempo possa essere un’arma a tutto vantaggio di Pechino, logorando invece il tessuto economico americano. Sembrano potersi interpretare in questo senso le parole pronunciate – ovviamente via Twitter – dal presidente USA Donald Trump. Tradotto in soldoni: “Se i cinesi pensano di allungare i tempi per arrivare alle elezioni americane 2020 e riprendere i negoziati con un governo DEM, sappiano che troveranno invece un accordo molto più pesante”.

Ma alla Cina conviene veramente temporeggiare? Uno studio condotto da Atradius e riportato dalla rivista Fortune quantifica in circa 1,5 miliardi di dollari il danno che sarà causato dalla guerra dei dazi alle aziende americane se non si arriverà ad un accordo prima della fine dell’anno. Nel primo semestre del 2019 le esportazioni cinesi, invece, sono aumentate dello 0,1% (-8% verso gli USA), un dato molto negativo ma bilanciato da un robusto taglio alle importazione (-30% solo dagli USA). I danni sono ingenti da ambo le parti e raggiungere un accordo velocemente dovrebbe essere l’interesse di tutti.

Di certo, però, le elezioni USA sono un gran bel argomento in mano ai cinesi. Quanto potrebbe convenire a Trump arrivare alle elezioni con un’economia in sofferenza (i profitti in calo prima o poi lasciano il segno) ed un negoziato USA Cina ancora in alto mare? Se a questo aggiungiamo una Fed per nulla disposta a fare da scudo alle strategie “muscolose” della Casa Bianca, forse le posizioni di forza vanno completamente riviste.

Foto di Nadine Doerlé da Pixabay

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