Previsioni 2019, tra cigni neri e cigni grigi. Cosa possiamo realmente attenderci? Prima parte

Ci siamo, il 2018 vive le sue ultime settimane e già sale la febbre da pronostico. E’ tempo di previsioni 2019. Come sarà il nuovo anno sui mercati finanziari? Tra cigni neri e cigni grigi cosa possiamo realmente attenderci dal nuovo anno?

Lo stato dell’arte

Proprio ieri due tra i principali indici delle small cap americane sono formalmente entrati in una condizione tecnica di mercato orso (bear market). Il Russel 2000, con l’ultima chiusura a -2,32%, ha perso oltre 20 punti percentuali dal suo ultimo picco, esattamente quanto occorre perchè scatti la definizione di bear market. Venerdì scorso la stessa sorte era toccata allo S&P600, altro indice relativo a società a piccola capitalizzazione.

Le small cap soffrono in maniera più evidente le tensioni sui tassi di interesse, questo perchè sono società che ricorrono con maggior frequenza al credito bancario, ed a quello a tasso variabile in particolare.

Ed è proprio la dinamica dei tassi di interesse, unita alla diffusa percezione di un rallentamento dell’economia globale a guidare i mercati finanziari in questo scorcio di 2018.  Lo stato dell’arte ci racconta di un mercato azionario lateralizzato, un mercato obbligazionario già in fase di discesa ed un mercato delle materie prime che rimane incerto tra sprazzi di inflazione e preoccupazioni di rallentamento economico.

L’andamento di S&P500 (arancione), Treasury a 10 anni (Blu) e materie prime ex energetico (rosso) nel 2018 – Fonte: investing.com

Previsioni 2019, tra FED e profit warning lo scenario è ribassista.

La prima parte del 2019 sarà tutta tesa a capire le prossime mosse della banca centrale americana ed a quantificare la forza del rallentamento in atto. La comunicazione dei dati finali del 2018 e la prima trimestrale del 2019 potrebbero far fioccare i profit warning sul mercato. Sarebbe il segnale che l’economia sta tirando il fiato ed sarebbe anche la conferma che le attese che si stanno generando in queste settimana sono fondate. Dall’altro lato la FED continua a monitorare l’andamento dell’inflazione; dovesse riscontrare un’improvvisa fiammata dei prezzi sarebbe costretta a riprendere la via dei due rialzi (o più) programmati nel 2019. Un’inflazione controllata, unita ad un rallentamento della crescita, potrebbe confermare la strategia di un solo rialzo nel 2019.

Per mano della FED o di fronte ad una gelata della crescita mondiale, i mercati azionari sembrano avere il destino segnato ed al momento lo scenario ribassista è quello che raccoglie maggiori consensi.

Cigni neri e cigni grigi. Le “sorprese” che potrebbero scombussolare lo scenario

Nomura nei giorni scorsi ha rilasciato la sue previsione su quelli che potrebbero essere i cigni grigi del 2019. Grigi e non neri perchè, in parte, prevedibili anche se non quantificabili nei loro effetti. Nomura ne cita 9 e tra questi vi sono, come al solito, la crisi di alcuni modelli politici (dal populismo in Europa al modello cinese), una nuova crisi del debito sovrano in Europa, lo scoppio dell’enorme debito privato cinese, rischi di deflazione per i paesi emergenti e per l’area euro, una fiammata inflazionistica negli USA.

Sul 2019 (e sarà questione di poche settimane dalla sua nascita) aleggia lo spettro della hard Brexit. Dopo che l’accordo con l’UE sembrava trovato, il Regno Unito si è avvitato in una crisi politica complicata e che non esclude, attualmente, alcuno scenario. Così a fine marzo del 2019 i sudditi di sua maestà potrebbero ritrovarsi scaraventati in un girone infernale (perchè questo sarà una hard brexit, almeno per un primo periodo) o chiamati ad esprimersi nuovamente sull’opportunità di abbandonare la nave europea. Nel primo caso fa fede la reazione dei mercati –  e della sterlina – all’indomani del referendum di due anni fa; nel secondo caso prevarrebbe una lettura ottimistica sulla possibile vittoria dei no all’uscita.

Cina/USA, fine del QE europeo, le difficili situazioni economiche di alcune economie emergenti, lo spauracchio di nuove tensioni nel quadrante mediorientale. Tanti possibili inneschi per accelerazioni al ribasso sui mercati. Ma quali saranno le possibili mosse per gli investitori nei prossimi 12 mesi, ne parleremo nel prossimo post di venerdì…

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