Nel mese di aprile la bilancia commerciale dell’area euro si assottiglia e scende a 9,9 miliardi di euro, la metà rispetto a quanto atteso e ben lontana dal record storico registrato a marzo. L’effetto dei dazi USA si fa sentire sulle esportazioni, in particolare su quelle relative al settore chimico. Nel complesso, su base annua, le esportazioni sono calate dell’1,4%, mentre le importazioni sono rimaste sostanzialmente stabili (+0,1%). Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono passate dal +63% annuo di marzo al +3,9% di aprile; frenano anche le esportazioni verso Cina e Gran Bretagna.
Cina, frena la crescita di nuovi prestiti.
Nel mese di maggio, in Cina sono stati concessi nuovi prestiti bancari per un ammontare di 620 miliardi di yuan. Il dato, seppur migliore rispetto ad aprile, è inferiore alle attese del mercato e rappresenta il valore più basso dall’inizio dell’anno. Il tasso di crescita dei prestiti su base annua scende al 7,1%, minimo dal 1998. Anche la massa monetaria M2 rallenta il ritmo della sua crescita: a maggio è +7,9%, un decimo in meno rispetto al mese precedente e due punti sotto le attese.
Eurozona, aprile negativo per la produzione industriale.
Ad aprile, la produzione industriale dell’area Euro ha registrato un calo su base mensile del 2,4%, una percentuale superiore alle attese (-1,7%) e che rappresenta il peggior dato dal luglio 2023. Il calo è generalizzato tra le varie tipologie di prodotto, ma spicca il -3% dei beni non durevoli. Su base annua, la variazione rimane positiva, ma scende al +0,8%, quasi tre punti percentuali in meno rispetto al rilevamento precedente e sei decimi sotto le attese.
Stati Uniti, balzo fiducia consumatori Michigan a giugno.
L’indice sulla fiducia dei consumatori, elaborato dall’Università del Michigan, balza nel mese di giugno e tocca quota 60,5 punti, miglior risultato da febbraio scorso e ben al di sopra delle attese. Il miglioramento riguarda sia le aspettative sui prossimi mesi, sia la percezione della situazione attuale. Il livello di fiducia rimane comunque 20 punti percentuali sotto il dato di dicembre scorso. Sul fronte inflazione si registra un calo significativo, di oltre un punto percentuale, per quella a 12 mesi (5,1%), mentre quella a lungo termine scende di un decimo, al 4,1%.
Foto di Markus Kammermann