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Per le donne imprenditrici finanziamenti più difficili da ottenere

Le ricerche dimostrano che, nonostante i progressi compiuti in materia di pari opportunità, le imprenditrici continuano a subire discriminazioni che limitano la loro capacità di ottenere finanziamenti

Un recente studio pubblicato da CEPR analizza in profondità come la discriminazione di genere nell’accesso al credito incida sulla cattiva allocazione del capitale, evidenziando una dinamica che va ben oltre il solo problema dell’uguaglianza.

Le ricerche dimostrano che, nonostante i progressi compiuti in materia di pari opportunità, le imprenditrici continuano a subire discriminazioni sistemiche che limitano la loro capacità di ottenere finanziamenti adeguati per avviare o far crescere le proprie imprese. In termini numerici si osserva una media del 39% di capitale erogato in meno per le aziende a guida femminile.

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Arti Grover e Mariana Viollaz, autrici dello studio, sottolineano che il gap nel finanziamento non si riduce a una semplice questione di preferenze o scelte imprenditoriali differenti, ma è fortemente influenzato da stereotipi radicati che penalizzano le donne. Le istituzioni finanziarie, infatti, tendono ad attribuire minore affidabilità o capacità imprenditoriale alle donne, nonostante evidenze crescenti mostrino come le imprese guidate da loro possano risultare altrettanto, se non più, innovative e sostenibili rispetto a quelle dirette da uomini.

Questa disparità nell’accesso al credito si traduce in una inefficiente allocazione delle risorse economiche. Quando il capitale non viene investito nei settori più promettenti, a causa di pregiudizi irrazionali, si rischia di frenare non solo lo sviluppo delle singole imprese, ma anche la crescita economica complessiva. In altre parole, il mancato sostegno finanziario alle imprenditrici si riflette in una perdita di potenziale innovativo e produttivo per l’intero sistema economico.

I risultati dello studio invitano a una riflessione profonda sulle politiche finanziarie e regolatorie. È imperativo che banche e investitori rivedano i propri criteri di valutazione, privilegiando il merito e il potenziale innovativo piuttosto che affidarsi a stereotipi di genere ormai superati. Allo stesso tempo, le istituzioni pubbliche hanno il compito di incentivare programmi di supporto, mentoring e formazione specifici per le donne, al fine di livellare il campo di gioco e promuovere un accesso equo al credito.

Foto di StartupStockPhotos

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